Va in scena domenica (10 luglio) alle ore 21.15 a Palazzo Mediceo “Trilussa 1922 – Inchiesta-spettacolo su Trilussa uomo e poeta”, scritto da Claudio Costa, regia di Andrea Aureli e interpretato da Gemma Costa e Luca Giacomini, con il patrocinio dell’Accademia dell’Arcadia (Roma), del Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli (Roma) e della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori (Milano).

La Fondazione Terre Medicee presenta, con ingresso libero, questo progetto avviato da tempo da Claudio Costa, con l’obiettivo di proporre una nuova interpretazione della poesia di Trilussa, attraverso una lettura guidata dei suoi testi.

Nel 1922 il poeta romano Trilussa ha da poco compiuto 50 anni e sembra essere giunto all’apice della sua carriera artistica.

Ma in quell’anno Arnoldo Mondadori, allora giovane editore rampante, ripubblica tutte le sue opere precedenti, sei libri di poesie, cui Trilussa ne aggiunge anche uno nuovo, realizzando così uno straordinario rilancio nazionale e internazionale dell’autore.

Lo spettacolo, in forma di inchiesta guidata dalle essenziali indicazioni storico-critiche di Claudio Costa, il massimo esperto italiano di Trilussa, delinea il ritratto dell’uomo e del poeta Trilussa, attraverso la lettura spettacolarizzata di quei sette libri pubblicati nel 1922, affidata a due giovani attori romani, Gemma Costa e Luca Giacomini.

La poesia di Trilussa ha attraversato decenni intensissimi della vita italiana di cui il poeta è stato attento testimone critico. Ma accanto alla componente satirica esiste anche una vena lirica e i due elementi trovano spesso fusione nella favola. La favola, di ispirazione tradizionale ma di impronta modernissima, è il vero marchio di fabbrica di Trilussa il quale, attraverso i suoi animali parlanti, smaschera i mille inganni dell’umanità e ci lancia messaggi di impressionante attualità.

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