Fronte Massarosa

“L’incendio è contenuto al 90%. Il che non vuol dire spento, perché secondo gli esperti resta un alto rischio di ripresa di focolai. E perché rimane circa un 40% di bosco non bruciato, quindi di potenziale combustibile non bruciato”. Lo dice Damasco Rosi, vicesindaco di Massarosa, dove da lunedì un incendio ha mandato distrutto oltre 860 ettari di boschi.

“Le zone più critiche, al momento, restano quelle di Gualdo, Valpromaro, Montigiano, Pieve a Elici, Luciano e Miglianello. E quella di Piazzano, che però è sotto il comune di Lucca. In queste zone è escluso qualcuno possa rientrare nelle proprie case. In serata invece i nostri tecnici faranno verifiche per capire se ci sono le condizioni, anche stasera stessa, per far rientrare nelle loro abitazioni i residenti di Massarosa e Bozzano”, spiega Rosi. Delle 1.000 persone che risultano evacuate tra le province di Lucca e Pisa, 500 sono residenti a Massarosa. “Dei 500 evacuati a Massarosa – spiega Rosi – quelli che abitano nel capoluogo e a Bozzano sono una piccola parte. Purtroppo la maggior parte dei miei concittadini resterà fuori casa un’altra notte”.

Fronte Camaiore

 Le 250 persone residenti a Camaiore evacuate a causa dell’incendio iniziato lunedì sera sulle colline di Massarosa, in provincia di Lucca, non potranno rientrare a casa neanche questa sera. Delle circa 1.000 persone evacuate in Toscana, e in particolare nella zona della Versilia, 250 sono residenti infatti a Camaiore, altre 500 a Massarosa (le altre tra Lucchesia e versante pisano del rogo). “Nonostante la situazione sia migliorata – spiega il sindaco di Camaiore, Marcello Pierucci – non ci sono le condizioni di sicurezza per far rientrare in serata le persone nelle loro case. Sia a Valpromaro, su cui speravo di poter togliere l’ordinanza, sia su Fibbialla, restano valide le ordinanze di evacuazione. Avevo proposto la revoca, ma i vigili del fuoco mi dicono che non è sicuro: non posso fare diversamente”.

Inchiesta

La Procura della Repubblica di Lucca ha aperto una inchiesta sul rogo che da lunedì sera sta distruggendo le colline di Massarosa e Camaiore, in Versilia, provincia di Lucca. Nel fascicolo aperto dalla magistratura si ipotizza il reato di incendio doloso. A confermare la notizia anche un post sui social del presidente del consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo. “Da tre giorni a Massarosa si combatte contro il fuoco. La Procura della Repubblica di Lucca – scrive –  ha aperto una inchiesta, si ipotizza il reato di incendio doloso: se così fosse, di fronte a oltre 1000 sfollati, 860 ettari bruciati e abitazioni distrutte, spero che i responsabili possano essere identificati e pagare a carissimo prezzo ciò che hanno causato. Contro i piromani servono pene ancora più severe”.

Fronte Pisa

“Circa 120 ettari di bosco bruciati al momento, la situazione pare adesso essere sotto controllo anche se resta alta l’allerta poiché negli ultimi minuti si sono verificate anche delle riprese del fuoco, per fortuna senza esito. Tantissimi da stamattina i lanci dei Canadair e dei tre elicotteri che sono stati mirati grazie all’importante sinergia tra il Comando dei Vigili del Fuoco di Pisa e quello di Genova, intervenuto questo ultimo con mezzi altamente tecnologici che hanno permesso, alle prime luci del giorno, di fare lanci mirati di spegnimento da parte dei mezzi in volo. Iniziate da poco le prime operazioni di bonifica dell’area, ma si mantiene alta l’allerta fino a quando la situazione non potrà dirsi del tutto sotto controllo”. Lo scrive sui social Massimiliano Angori, sindaco di Vecchiano, comune della provincia di Pisa colpito (in particolare la zona di Filettole) dagli incendi di questi giorni in Toscana. “Un sentito ringraziamento – aggiunge Angori – al Circolo Arcidi Filettole che dall’inizio dell’incendio ha dato rifugio ai volontari, volontarie, forze in campo, e anche ai tanti cittadini e cittadine, fornendo loro anche cibo e vivande”.

La Regione

“Siamo riusciti a contenere e circoscrivere il fronte. Ma il pericolo non è passato. Basta infatti che i venti si muovano in un senso o nell’altro e il fuoco può riprendere”. Lo dice il presidente della regione Toscana Eugenio Giani parlando del rogo che da lunedì ha distrutto oltre 860 ettari di boschi in Versilia, provincia di Lucca. Il rogo è in contenimento al 90 per cento. Il che vuol dire che sul dieci per cento del fronte ci sono ancora, purtroppo, fiamme attive e riprese: soprattutto sulla linea Montigiano e Fibbialla, paesi dove tuttora i residenti non possono tornare a casa. Il presidente della regione Toscana paragona ancora il rogo della Versilia con il terribile incendio del Monte Serra a Calci, nel pisano, del 2018. Un confronto, per i numeri, inevitabile. “Si tratta di un evento per molti aspetti simile – dice Giani – Lì bruciarono circa mille ettari”. In Versilia ad oggi sono un po’ meno – l’ultima stima sul perimetro, un po’ più bassa di quella delle ore precedenti, parla di 800 ettari – ma a Massarosa e Camaiore ci sono stati tantissimi evacuati.

“In questi momenti il primo pensiero va alla popolazione colpita, a chi ha perso la casa e alle amministrazioni comunali che stanno affrontando questa emergenza”. Lo scrive in una nota la vicepresidente della regione Toscana e assessora all’agricoltura e alle foreste, Stefania Saccardi. “E’ davanti agli occhi di tutti – commenta – il livello di pericolosità cui possono arrivare ormai gli incendi, dove insieme a comportamenti spesso colposi, se non, peggio, dolosi, pesano sempre di più l’avanzare della vegetazione abbandonata e soprattutto gli effetti dei cambiamenti climatici”. Saccardi aggiunge che la regione Toscana “sta lavorando per una forte politica di prevenzione che, per quanto riguarda il mio assessorato, punta alla manutenzione articolata del bosco e quindi alla messa in atto di una serie di interventi di prevenzione che consentano sia di valorizzarlo sia di metterlo al sicuro da eventi catastrofici come quello che si è abbattuto su Massarosa. Un programma che stiamo mettendo a punto perché la foresta diventi risorsa strategica a tutti gli effetti e non possibile fonte di pericolo”.

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ultimo aggiornamento: 21-07-2022


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