Barbara Paci, dirigente nazionale del dipartimento cultura e innovazione di Fratelli d’Italia e consigliere comunale di Viareggio, commenta l’inaspettata esclusione da parte del Ministero della Cultura della manifestazione Carnevale di Viareggio dalla lista dei Comitati Nazionali per le celebrazioni dei suoi 150 anni, non essendone stata riscontrata l’eccezionale rilevanza storica. –  Scrive in un comunicato l’ufficio stampa di Barabara Paci.

“Sono amareggiata nel constatare che una manifestazione culturale e di forte attrattiva turistica, fondamentale per la nostra città, con una storia di 150 anni e riconosciuta a livello internazionale, non sia stata inclusa nella lista dei Comitati Nazionali di nuova istituzione.  

E’ un fatto gravissimo, potevamo essere inclusi nel calendario degli eventi culturali di celebrazione nazionale promossi ufficialmente dal Ministero della Cultura, beneficiando anche del sostegno promozionale e accedere ai fondi che il ministero stesso destina alle celebrazioni dei Centenari. Viareggio ne è stata categoricamente esclusa nonostante le promesse propagandistiche dell’amministrazione e della stessa Fondazione Carnevale. E’ appena di fine agosto, l’annuncio da parte della presidente della Fondazione Carnevale della creazione di questo comitato nazionale, che si confermava essere sotto l’ala del ministero della cultura e che avrebbe dovuto coinvolgere in un progetto condiviso la provincia, la regione e ovviamente il comune di Viareggio. Così non è stato.

In un delicato anno di celebrazioni, tanto pubblicizzato da questa amministrazione, come quello del 150esimo, traguardo importantissimo per la tradizione popolare rappresentata dal nostro Carnevale in Italia e nel mondo, arriva questo primo smacco da un ministero sotto la guida della Sinistra in una regione guidata dal PD. 

Un Comitato Nazionale creato appositamente per i 150 anni del Carnevale di Viareggio che non è riuscito a farsi finanziare. Non solo questo progetto è stato ingenuamente proposto nonostante non sia ne un centenario ne un bicentenario, come specificato  molto bene nelle indicazioni del MIC, ma anche per l’incapacità di raccontarlo mettendone in evidenza la rilevanza storico – culturale e sociale a livello nazionale. Ancora una volta chi parla di Cultura e di Economia della Cultura ne ignora le norme ed il percorso corretto da intraprendere per progettare un evento di tale portata, destinato ad interfacciarsi con il MIC e le sue precise indicazioni. Un evento, ripeto, di alto profilo sociale e culturale, nonché economico visto l’indotto che produce per il nostro territorio. Un’occasione perduta che parla di incompetenza nel settore, di mancanza e incapacità di dialogo tra comitato, comune e Ministero. 

L’esclusione viene spiegata in maniera molto precisa all’interno della relazione presentata la scorsa settimana al presidente della camera dei deputati con oggetto “ Consulta dei Comitati Nazionali e delle Edizioni Nazionali. “. Dopo la copiosa lista dei Comitati Nazionali che hanno ottenuto un finanziamento da parte del MIC si può leggere: “ Si riportano, inoltre, le motivazioni espresse dalla Consulta nei casi (n. 8) in cui non ha ritenuto di procedere all’istituzione dei seguenti Comitati Nazionali per i quali non è stata riscontrata l’eccezionale rilevanza storica: 

“Ai fini dell’istituzione dei Comitati nazionali sono ammessi alla valutazione esclusivamente eventi di cui ricorra, all’interno del triennio di celebrazioni, il primo o i successivi centenari della nascita o della morte del personaggio ovvero dell’accadimento storico, fatti salvi i casi di eccezionale rilevanza storico-culturale e sociale”, la Consulta decide di non ammettere alla valutazione le istanze dirette a celebrare eventi di cui non ricorra il primo o i successivi centenari, non riscontrando casi di eccezionale rilevanza storica”.  Dove il primo risulta essere proprio il Comitato nazionale per le celebrazioni dei 150 anni del Carnevale di Viareggio. 

il ministero metteva a disposizione in totale circa 2 milioni di euro, di cui, con un progetto adeguato, il carnevale di Viareggio ne avrebbe in parte beneficiato.

Molte lacune in questo approccio frettoloso di annunci di grandiose celebrazioni, le quali necessitano ovviamente di cospicue risorse: i percorsi da intraprendere potevano essere altri, puntando le luci sulla storicizzazione dell’evento che poteva servire alla Fondazione Carnevale per accedere a determinati bandi ad hoc del ministero della cultura, probabilmente più adatti a questo anniversario.

Cosa sia successo da fine agosto a metà settembre non è dato saperlo; l’unica certezza è un febbraio non più tanto lontano, dove, con ogni probabilità, toccherà di nuovo ai cittadini di Viareggio o ai toscani contribuire per poter celebrare il nostro Carnevale in modo adeguato, questa straordinaria tradizione popolare di cui andiamo giustamente fieri.”

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