“Incontri, telefonate, solleciti, per poi assistere impotenti al disastro di martedì sera. No, non è ammissibile una cosa del genere, qui c’è in ballo l’incolumità pubblica e spero che quanto accaduto spinga chi di dovere ad agire velocemente, al di là delle lungaggini giudiziarie che nulla c’entrano con la sicurezza delle persone e il decoro di un territorio”: non si dà pace, il sindaco di Pietrasanta, Alberto Stefano Giovannetti, dopo il crollo di una porzione del fabbricato che ospitava il vecchio laboratorio di marmo nell’area ex Pierotti e che, solo per pura casualità, non ha coinvolto delle persone.
“Giusto un mese fa avevo parlato con il curatore fallimentare – ricorda Giovannetti – proprio per sollecitare una rapida definizione della questione su quel complesso che già nel 2020 avevo posto all’attenzione della vecchia proprietà, proprio sotto il profilo della sicurezza”. E’ dell’11 aprile di due anni fa, infatti, l’ordinanza firmata dal primo cittadino (e trasmessa anche alla Prefettura di Lucca) che imponeva alla società immobiliare La Madonnina di Prato “di provvedere alla realizzazione delle opere previsionali necessarie per mettere in sicurezza l’immobile”, all’indomani dell’ampio e vistoso cedimento di una porzione del tetto, sul lato nord, che si era verificato causando il crollo, sulla strada, di tabelle e tegoli. “L’intervento ci fu – ricorda Giovannetti – con la certificazione, da parte di un perito, delle opere realizzate”. Il resto è storia recente, dall’avvio dell’esecuzione fallimentare, con il subentro di un curatore, al crollo improvviso di martedì sera.
Fin dalle prime ore del mattino seguente (mercoledì) i tecnici comunali hanno lavorato in via del Castagno per le operazioni di competenza, liberando la carreggiata dai resti dell’edificio precipitati a terra e seguendo le procedure per sgomberare anche le due auto rimaste sotto le macerie. Dal comando della Polizia Municipale, poi, sono state disposte diverse misure di viabilità per il tratto stradale interessato: la porzione di via del Castagno verso la Statale Aurelia resterà chiusa al transito e sarà vietata la sosta lungo tutto il perimetro dello stabile, quindi anche sul lato di via Santini (fino all’intersezione con via del Castagno) e sul braccio di collegamento nord-sud di via del Castagno, finché la curatela fallimentare, tramite un tecnico incaricato, non certificherà l’intervenuta messa in sicurezza del fabbricato, come da ordinanza in preparazione da parte dell’ufficio lavori pubblici.