Inizia a muovere i primi passi l’istituto di alta formazione per l’artigianato artistico promosso da Cna Lucca, con l’adesione del Comune di Pietrasanta, per fare in modo che quei preziosi saperi “di bottega”, oggi tramandati soprattutto di padre in figlio ma a forte rischio “estinzione”, non solo non si disperdano ma abbiano una sede di studio e diffusione dedicata e organizzata.

E’ stato proprio l’ente municipale pietrasantino, con il sindaco e assessore alla cultura Alberto Stefano Giovannetti, a convocare nella sala del consiglio comunale un primo confronto fra le parti istituzionali e associative che, alla firma della “Carta dell’Artigianato Artistico”, a marzo dello scorso anno, avevano guardato con favore al progetto di un centro formativo specializzato, invitando anche alcune rappresentanze di categoria del territorio versiliese potenzialmente interessabili.

All’appello del Comune hanno risposto, oltre a Cna Lucca con Andrea Giannecchini, Sabrina Mattei, Stephano Tesi e Valentina Cesaretti (rispettivamente presidente, vice presidente, direttore e responsabile della formazione), anche Artex, con la coordinatrice Elisa Guidi; la Fondazione Cav – Centro Arti Visive, rappresentata dal presidente Nicola Stagetti; Versilia Format, con la presidente Elisabetta Mazzetti; Confartigianato Lucca, presente il funzionario Michele De Ranieri; Cosmave, con presidente e vice, Agostino Pocai e Luca Rossi e una piccola delegazione del comparto scuola, sia del “Don Lazzeri-Stagi” di Pietrasanta, sia del “Marconi” di Seravezza.

“Da tempo – ha aperto l’incontro il primo cittadino – a Pietrasanta stiamo lavorando per accorciare le distanze fra i luoghi di lavoro, come laboratori e fonderie, e il futuro dello stesso, rappresentato dalle nuove generazioni. Credo che oggi un Comune, con tutti i limiti legislativi e operativi che si porta dietro, abbia il diritto e il dovere di ‘entrare’ nella partita del lavoro, a maggior ragione per tutelare settori che hanno una ricaduta diretta sul proprio territorio o addirittura lo identificano, come l’arte e l’artigianato per Pietrasanta. L’idea lanciata da Cna Lucca, alcuni mesi fa, è stato uno stimolo anche per noi, ad accelerare questo percorso”.

“E’ una grandissima opportunità, per la Versilia – ha proseguito il presidente di Cna Lucca – non solo di creare un percorso di studio unico e di alto livello, ma anche di accogliere sul proprio territorio un centro di interesse nazionale per la formazione artistica artigiana. Partiamo dal confronto con gli interlocutori di settore per individuare gli strumenti e le figure migliori su cui puntare, per dare concretezza all’obiettivo nel minor tempo possibile”. “La formazione – ha aggiunto Guidi, di Artex – è uno dei temi che emergono costantemente a livello regionale e nazionale, quando si parla di garantire la sopravvivenza di tecniche e saperi in contesti di mico e piccola impresa, come quelli dell’artigianato artistico. A livello toscano si era tentato un percorso strutturato sulla figura del ‘Maestro artigiano’ e della ‘Bottega-scuola’ che, tuttavia, non ha avuto l’esito sperato: siamo quindi a completa disposizione per dare il supporto necessario a concretizzare questo progetto”.

Cna ha redatto e consegnato a tutti i presenti in Municipio un documento “aperto”, “per avviare, nell’ottica del confronto e della sintesi fra le necessità, i contributi e le diverse disponibilità di cui sono portatori i diversi soggetti interessati – ha spiegato Valentina Cesaretti – il percorso tecnico-politico verso la nascita di un Its capace di esprimere la cultura di questo territorio”. Sempre Cesaretti ha dato alcune, prime indicazioni sul nuovo istituto tecnico superiore: avrà un andamento similare all’anno accademico e chiuderà il suo ciclo formativo con una prova d’esame, riconosciuta a livello ministeriale; potranno accedervi solo studenti in possesso almeno del diploma superiore e la sua frequenza non precluderà la contemporanea iscrizione dell’allievo a un qualsiasi corso universitario. Un comitato tecnico-scientifico, poi, sarà chiamato a valutare le progettualità da proporre, in base alle solleciazioni del territorio “ma senza pensarle a compartimenti stagni rispetto all’evoluzione tecnica e tecnologica che accompagna la quotidianità e il mondo del lavoro in generale”, ha voluto sottolineare ancora Giannecchini. “Quando un giovane entra in un laboratorio artigiano – ha rimarcato, a questo proposito, Nicola Stagetti – l’arricchimento è a doppio senso. Per lui, che impara a lavorare il marmo o a fondere il bronzo, ma anche per l’artigiano che lo accoglie: grazie a lui, infatti, può aprirsi a nuove idee, guardare al futuro con occhi diversi dai suoi e far crescere, così, ancora di più la propria azienda. La posizione di vertice delle nostre imprese si rafforza anche in questo modo e noi, per primi, abbiamo il dovere di compiere ogni sforzo in questa direzione”.

Confartigianato, coinvolta per la prima volta nel progetto, l’ha definito “interessante” riservandosi ogni altra valutazione dopo la necessaria condivisione con il proprio direttivo; anche i rappresentanti di Cosmave, che riunisce una cinquantina di imprese ma solo un paio direttamente del settore artistico, hanno annunciato un passaggio “interno” per raccogliere le idee degli associati; con i rispettivi dirigenti scolastici e collegi docenti, infine, si confronteranno le delegazioni di “Don Lazzeri-Stagi” e “Marconi” presenti in Municipio. Per tutti, l’obiettivo è ritrovarsi prima possibile, una decina di giorni ha proposto il sindaco Giovannetti, per tirare le fila sul fronte delle adesioni e procedere nel percorso di costituzione del nuovo centro di studio.

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