Di gesso o stoffa, indossate dai popoli etruschi, romani e greci: sono le maschere dell’antichità, che saranno indagate e raccontate durante l’incontro “Archeologia in maschera: maschere e mostri nel mondo antico” in programma sabato alle 17 nei locali del museo archeologico versiliese “Bruno Antonucci”, in piazza Duomo.

“Palazzo Moroni – sottolinea il sindaco e assessore alla cultura, Alberto Stefano Giovannetti – è uno dei presidi storici della nostra città che, in questi anni, abbiamo cercato di rivitalizzare. L’obiettivo è reintegrarlo nella sua completezza all’interno del circuito culturale di Pietrasanta: per questo abbiamo affidato un incarico professionale per redigere il progetto architettonico definitivo-esecutivo dedicato al recupero dei piani superiori”.

A fare gli onori di casa, sabato, l’archeologo e curatore del museo Francesco Ghizzani Marcìa che racconterà come venivano utilizzate le maschere e i costumi in passato: “Nell’antichità non esisteva un vero e proprio Carnevale come lo intendiamo noi oggi – spiega Ghizzani – il travestimento, in epoca greca e romana, era utilizzato per le rappresentazioni teatrali. Per il popolo etrusco, invece, le maschere si presume che esaltassero le qualità di qualche personaggio della “comunità”. E’ interessante capire, a distanza di secoli, cosa l’archeologia può raccontare sulle nostre tradizioni”.

Dopo la conferenza, lo stesso curatore accompagnerà i partecipanti a una visita guidata all’interno del museo. La partecipazione è gratuita con prenotazione consigliata: 0584 795500 oppure via mail a [email protected].

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