Sono stati annunciati oggi i vincitori dei premi speciali della 94° edizione del premio letterario Viareggio-Rèpaci: la giuria ha assegnato il Premio Internazionale allo scrittore e editore Gian Arturo Ferrari, il Premio Giornalistico è stato conferito a Nona Mikhelidze, giornalista ed esperta di relazioni internazionali e di geopolitica, mentre ad aggiudicarsi il Premio Opera Prima è stato Pietro Santetti.
Gian Arturo Ferrari è uno dei protagonisti dell’editoria italiana del Novecento, con una carriera da manager umanista iniziata come professore universitario a Pavia proseguita come dirigente editoriale: direttore dei Libri Mondadori nei primi anni Novanta, è stato dal 1997 al 2009 direttore generale di tutta la Divisione Libri Mondadori. Dal 2010 al 2014 ha presieduto il Centro per il libro e la lettura presso il Ministero dei Beni e delle Attività culturali. Dal 2015 al 2018 è stato vicepresidente di Mondadori Libri. È stato editorialista del Corriere della Sera ed è presidente del Collegio Ghislieri di Pavia. Nel 2022 ha pubblicato “Storia confidenziale dell’editoria italiana” (Marsilio): una storia di scrittori e editori, stampatori e mecenati, talenti e miserie, scritta da chi ne è stato protagonista. Nel libro, chi racconta somiglia abbastanza all’editoria italiana, elegante e iraconda, generosa e umbratile, colta e commerciale. Perché l’editoria, si legge in queste pagine, è figlia dell’intellettualità e del commercio, della cultura e dell’economia, non appartenendo in fondo a nessuno dei due.

Nona Mikhelidze ha diretto dal 2017 al 2020 il Programma Eurasia dell’Istituto Affari Internazionali. Dal 2020 scrive per La Stampa su Russia e spazio post-Sovietico, e i suoi interessi abbracciano la politica europea di vicinato e la risoluzione dei conflitti nel Caucaso meridionale, il Mar Nero e la cooperazione regionale, la Turchia e la regione del Caspio, la politica estera russa post-sovietica.

Pietro Santetti ha da poco debuttato nel mondo della letteratura con “Uomini di cavalli” (Mondadori, 2022), scritto dopo 24 anni di competizioni a cavallo. Il cavaliere toscano, passato dal talento della sella a quello della penna, racconta con passione una storia che mette al centro il mondo dell’equitazione che diventa metafora della lotta per la vita e fa sentire nella bellezza ferita di un cavallo la smorfia del destino: Lucio è un cavaliere diciannovenne e nel suo orizzonte ci sono solo cavalli. Poi ci sono i cavalieri che hanno fatto storia e c’è l’amico, Ferro, con cui condividere il sogno di vincere. Basta però pochissimo per precipitare nei giochi di sopraffazione e compromesso di un ambiente spietato, in cui le molestie sulle allieve sono all’ordine del giorno e la violenza sugli animali, se pur amati, è talvolta necessaria per andare avanti, o addirittura, per salvarli dal macello.

Il prossimo 13 luglio saranno annunciati anche i premiati per le categorie poesia e saggistica che vedono in lizza Vivian Lamarque (L’amore da vecchia, Mondadori), Aldo Nove (Sonetti del giorno di quarzo, Einaudi), Gilda Policastro (La distinzione, Giulio Perrone editore), Francesco Longo (Il cuore dentro le scarpe, 66th and 2nd), Paolo Nori (Vi avverto che vivo per l’ultima volta. Noi e Anna Achmatova, Mondadori) e Francesco Piccolo (La bella confusione, Einaudi).

Sabato 29 luglio alle 18.30 presso la libreria Mondadori di Viareggio (viale Regina Margherita, 30) si svolgerà un firma copie con i finalisti del premio presso e, dalle 19, dalle gli autori in dialogo con la giuria presenteranno al pubblico le loro opere.

Tutti i vincitori saranno premiati alla cerimonia finale domenica 30 luglio alle 21 presentata dalla giornalista RAI Monia Venturini sul palco di piazza Mazzini a Viareggio, allestito in occasione delle celebrazioni per i vent’anni della morte di Gaber per onorare questo straordinario artista con diverse iniziative culturali. Nel corso della serata sarà inoltre annunciato il vincitore per la narrativa che vede candidati Niccolò Ammaniti (La vita intima, Einaudi), Giosuè Calaciura (Una notte, Sellerio) e Sapo Matteucci (Per futili motivi, La nave di Teseo).

Il Premio Viareggio-Rèpaci – organizzato con il sostegno del Comune di Viareggio, della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e di iCare la società “in house providing” interamente partecipata dal Comune di Viareggio – nasce nel 1929. Fondato da Leonida Rèpaci, è tra i più antichi e prestigiosi riconoscimenti letterari d’Italia, vinto tra gli altri da Umberto Saba, Elsa Morante, Carlo Emilio Gadda, Sibilla Aleramo, Italo Calvino, Natalia Ginzburg, Pier Paolo Pasolini, Salvatore Quasimodo, Alberto Moravia, Goffredo Parise, Giorgio Manganelli, Serena Vitale, Sandro Veronesi e Alda Merini.

La Giuria del Premio Viareggio-Rèpaci 2023 è composta da Paolo Mieli (Presidente) – giornalista, saggista e storico, Leonardo Colombati (vicepresidente) – scrittore, Luca Alvino – poeta, Maria Pia Ammirati – dirigente televisiva, scrittrice e giornalista, Camilla Baresani – scrittrice e insegnante, Giorgio Biferali – scrittore e insegnante, Maria Borio – poetessa, Gabriella Buontempo – produttrice cinematografica, Diamante D’Alessio – giornalista, Francesca Ferrandi – autrice, Costanza Geddes da Filicaia – docente di Letteratura italiana contemporanea, Emma Giammattei – docente di Letteratura Italiana, Luciano Luciani professore e giornalista, Edoardo Nesi – scrittore e saggista, Mirella Serri – docente di Letteratura e giornalismo.

(Visitato 410 volte, 1 visite oggi)

Attivato il decimo impianto fotovoltaico del Consorzio Bonifica 1 Toscana Nord: produrrà energia rinnovabile per 14.000 kWh all’anno

Festival con i Read Beans