Giovedì 1° febbraio, nel giorno del suo 40° compleanno, il Museo dei Bozzetti di Pietrasanta “vola” a Courmayeur con “L’immaginario del possibile”, una preziosa selezione di cinque modelli, firmati da altrettanti artisti internazionali che, ciascuno in modo differente, hanno cambiato il linguaggio della scultura contemporanea creando un ponte fra la Toscana e il resto del mondo.

I bozzetti di “Donna con un ombrello” di Fernando Botero, “Orizzonte” di Igor Mitoraj, “Concordia” di Giuliano Vangi, “Colonna Infinita – Accrescimento II” di Eun Sun Park e “Weeping Fountain” di Claude e Francois Xavier Lalanne saranno esposti nella locale Chiesa Valdese e in piazza Petigax fino al 4 febbraio, accompagnando la “Design weekend” che si svolge, negli stessi giorni, nella rinomata cittadina della Valle d’Aosta.

“Le opere di questi grandi artisti – spiega il sindaco e assessore alla cultura, Alberto Stefano Giovannetti – sono nate nei laboratori e nelle fonderie di Pietrasanta. Poi hanno trovato la loro collocazione finale in spazi pubblici e privati di tanti Paesi diversi, andando a nutrire quel carattere universale che è proprio del linguaggio artistico e anche della nostra città. Per iniziare a celebrare il quarantennale del Museo dei Bozzetti, dunque, non c’è modo migliore che esaltare questa sua natura, di realtà che si sa aprire al mondo, con una trasferta esclusiva nella ‘perla delle Alpi’ durante un evento che condividiamo con Courmayeur ed è, a sua volta, immagine di creatività, la Design Weekend”.

La mostra, curata dal direttore scientifico del Museo dei Bozzetti, Chiara Celli, è la seconda, in meno di un anno, realizzata in trasferta dall’amministrazione comunale dopo quella al Palazzo del Parlamento Europeo di Bruxelles, dove lo scorso maggio furono esposti 12 elementi. Si concretizza così una nuova occasione di promozione turistica e culturale, di crescita e proiezione verso il futuro: i bozzetti e i modelli, infatti, costituiscono l’idea primaria dell’artista nel momento della sua scintilla creativa, portano i segni del lavoro sia degli scultori, sia degli artigiani loro collaboratori, sono la chiave per entrare nel processo di nascita dell’opera che sarà, poi, tradotta in marmo o bronzo.

Un percorso raccontato su larghissima scala dagli oltre 1000 pezzi oggi conservati nel complesso cinquecentesco di Sant’Agostino, a Pietrasanta, ufficializzato come museo il 1° febbraio 1984 e che, fin dai suoi primi passi, manifestò la vocazione di esposizione viva, pronta a scambiare informazioni, partecipare a progetti di ricerca e realizzare mostre in Italia e all’estero, ponendosi in dialogo con realtà e istituzioni nazionali e internazionali.

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Al Museo dei Bozzetti “Pierluigi Gherardi” sarà dedicata anche una nuova campagna social sui canali ufficiali del Comune: #Bozzetti40, dalla prossima settimana e per un anno, racconterà su Facebook e Instagram, a cadenza settimanale, pillole di storia, aneddoti e curiosità sui primi 40 anni di questo scrigno di idee e creatività, in perenne evoluzione.

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