Cambiare fornitore di gas e luce può essere una scelta conveniente quando si riscontrano aumenti in bolletta. Spesso, infatti, il rincaro è dovuto alla scadenza di un’offerta attiva, con conseguente adeguamento dei prezzi al rialzo.

In questi casi, è possibile ridurre i costi confrontando le tariffe disponibili sul mercato e scegliendo un nuovo gestore con condizioni più vantaggiose.

Trovare l’offerta giusta

Per cambiare fornitore di luce e gas, il primo passo è individuare l’offerta più conveniente. A tal fine, è essenziale analizzare attentamente la bolletta attuale, concentrandosi sulle voci relative al costo della materia prima, ovvero il componente della tariffa soggetto a concorrenza tra i vari fornitori.

Esistono due principali tipologie di prezzo: fisso e variabile. Il prezzo fisso garantisce una tariffa invariata per tutta la durata del contratto, offrendo stabilità nei costi; un esempio può essere il prezzo netto relax casa gas, che non cambia per 24 mesi.

Il prezzo variabile, invece, segue le oscillazioni del mercato, potendo risultare più conveniente in certi periodi ma anche più rischioso in caso di aumenti.

Oltre al costo della materia prima, è utile verificare se il fornitore propone offerte con energia proveniente da fonti rinnovabili (come l’energia eolica, solare, idroelettrica, ecc.), un aspetto importante per chi desidera un’opzione sostenibile e ridurre l’impatto sull’ambiente.

Anche la qualità dell’assistenza clienti è un fattore rilevante: leggere recensioni online può fornire indicazioni sull’affidabilità del servizio. È consigliabile, infine, valutare eventuali sconti o promozioni riservati ai nuovi clienti, che potrebbero rendere l’offerta ancora più interessante.

Le tempistiche

Il cambio di fornitore di luce e gas richiede generalmente uno o due mesi e diventa effettivo sempre dal primo giorno del mese. I tempi dipendono dalla data di sottoscrizione del contratto e dal periodo di ripensamento di 14 giorni previsto dalla normativa.

Se il contratto viene firmato nei primi giorni del mese e il nuovo fornitore avvia la procedura entro il giorno 10, il passaggio avverrà già dal mese successivo. Ad esempio, se la richiesta viene inoltrata entro il 10 gennaio, il nuovo contratto sarà attivo dal 1° febbraio. Se invece l’iter inizia dopo questa data, il cambio slitterà di un ulteriore mese, diventando operativo dal 1° marzo.

I documenti

Per effettuare il cambio di fornitore di luce e gas in modo corretto e senza intoppi, è necessario avere a disposizione alcuni documenti e informazioni fondamentali.

Per l’energia elettrica è indispensabile il codice POD, mentre per il gas serve il codice PDR. Questi identificativi univoci si trovano solitamente sulla bolletta e permettono di individuare con precisione l’utenza associata all’abitazione.

È necessario, inoltre, indicare l’indirizzo completo dell’immobile dove bisogna attivare la fornitura. Ovviamente, occorrono anche i dati dell’intestatario: nome, cognome e codice fiscale, così da permettere al nuovo fornitore di registrare correttamente l’intestazione dell’utenza. Per ricevere comunicazioni sullo stato della richiesta, è richiesto un recapitotelefonico e un indirizzo email valido. Infine, chi desidera attivare la domiciliazione bancaria per il pagamento automatico delle bollette deve fornire il codice IBAN, per semplificare la gestione delle fatture e ridurre il rischio di ritardi nei pagamenti.

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