È rientrato in Italia in questi giorni il professor Mauro Rosi, autorevole vulcanologo, membro anche dello staff del sindaco di Forte dei Marmi Bruno Murzi, dopo aver preso parte, in qualità di esperto nazionale del Dipartimento della Protezione Civile e referente della Commissione Grandi Rischi – settore vulcanico, al bilaterale Italia-Giappone sul rischio vulcanico, svoltosi presso il Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka.
Incaricato direttamente dal ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci, Rosi ha avuto il compito di curare la strutturazione scientifica e la moderazione dell’incontro, contribuendo a definire un’agenda di confronto tra due culture e due sistemi diversi di affrontare i fenomeni naturali.
L’Italia ha portato al centro del dialogo alcune delle situazioni più acute del proprio territorio, come l’area dei Campi Flegrei, il Vesuvio e l’Etna.
Di alto profilo la rappresentanza giapponese, selezionata da Mauro Rosi in accordo con il Dipartimento della Protezione Civile, e composta da Yutaro Taira, direttore della Divisione di osservazione vulcanica dell’Agenzia meteorologica giapponese (JMA), Mitsuru Okuno, ricercatore dell’Osaka Metropolitan University, e Tsukasa Morikubo, direttore dell’Ufficio per la gestione dei disastri del Cabinet Office.
Per l’Italia era presente l’ambasciatore d’Italia a Tokyo Mario Vattani, che ha aperto i lavori istituzionali, il consigliere giuridico per la Diplomazia Economica e lo sviluppo dell’On. Ministro degli Affari Esteri dott. Marco Rago. .
Le conclusioni sono state affidate al ministro Musumeci, che ha ribadito l’urgenza di accrescere la consapevolezza pubblica sul tema, elogiando il livello scientifico e l’equilibrio del confronto: un modello di cooperazione fondato sull’ascolto reciproco e sul rigore tecnico.
“Il primo ponte è stato gettato – ha dichiarato Mauro Rosi – L’Italia ha meno vulcani attivi del Giappone, ma possiede aree altamente popolate come Napoli, Pozzuoli o Catania esposte all’impatto dei fenomeni eruttivi e che rendono il nostro rischio vulcanico tra i più elevati a livello globale. Il dialogo con i colleghi giapponesi, non solo sul fronte tecnico, ma anche su quello culturale e tecnologico, ha confermato come esso apra prospettive concrete di cooperazione anche su altri fronti di rischio, come quello sismico”.
Il confronto ha evidenziato l’avanzato sistema di allerta precoce adottato in Giappone e una maggiore consapevolezza sui rischi naturali da parte della popolazione, elementi sui quali anche l’Italia è chiamata a investire.
“Come ampiamente sostenuto dal ministro Musumeci – afferma Rosi – la sicurezza non è un obiettivo da demandare unicamente all’azione dello Stato, è fondamentale che i cittadini partecipino attivamente alla sua costruzione. Questo significa promuovere una cultura condivisa della prevenzione, che si consolida anche attraverso un aumento delle esercitazioni. Non si tratta solo di test operativi, ma di momenti formativi essenziali, vere palestre civiche in cui allenare la capacità collettiva di reagire, in modo razionale e organizzato, a una possibile emergenza”.

Rosi ha inoltre anticipato di voler sottoporre al Capodipartimento della Protezione Civile Nazionale Fabio Ciciliano e allo stesso ministro Musumeci una proposta di ampliamento della cooperazione internazionale, includendo anche la Nuova Zelanda, Paese all’avanguardia nella gestione sismiche e vulcaniche.
Il sindaco Bruno Murzi si complimenta per l’importante missione svolta da Mauro Rosi, riconoscendo il valore della sua professionalità: “È motivo di orgoglio per Forte dei Marmi sapere che un suo cittadino sia stato incaricato di un ruolo così delicato e prestigioso a livello internazionale. Mauro Rosi ancora una volta ha saputo interpretare le sue competenze dando un contributo alla sicurezza collettiva anche su scala globale.