“Con l’affacciarsi delle prossime elezioni regionali leggiamo lezioni da alcuni candidati di partito, che peraltro vengono da altri territori, su Viareggio e su come in questi anni è stata amministrata.
Non uno di questi candidati però rammenta come abbiamo trovato la città, dissestata, piena di debiti, distrutta nelle piazze, nelle strade e oserei dire anche nell’umore“.
Il riferimento è senza dubbio all’ex Sindaco di Camaiore Alessandro del Dotto – prossimo di candidatura al consiglio regionale – che sui social si è lanciato in una serie di affermazioni di captatio benevolentiae contestando in toto l’operato dell’amministrazione civica di Del Ghingaro come quella della “Stradona” (parlando dell’asse di penetrazione) della mancanza di un piano regolatore quando per la prima volta dopo 20 anni Pierucci stesso ha ridato alla città un Piano Operativo e pochi giorni fa Del Ghingaro e Pierucci insieme a tutta la maggioranza hanno presentato il nuovo Piano strutturale.
In relazione a coloro e ai partiti che hanno preceduto l’amministrazione della quale Pierucci fa parte, l’assessore continua:
“Al governo c’erano state alternativamente destra e sinistra e il fallimento totale era sotto gli occhi di tutti“.
Continua Pierucci: “Ha funzionato tutto in questi anni? Probabilmente no, ma oggi Viareggio ha riacquisito una sua dignità, ha fatto grandi investimenti, opere pubbliche , programmazione“.
“…E lo ha fatto da SOLA, con un’amministrazione di civici, senza coperture e spesso senza paracadute, con tutti i partiti dell’arco costituzionale all’opposizione!
Lo ha fatto e continuerà a farlo con rigore, tenacia, e tanto CORAGGIO…il coraggio di non fermarsi, il coraggio di reggere agli urti, alle critiche, agli insulti.”
“Così sarà fino all’ultimo giorno, perciò si diano una sana calmata questi candidati…Viareggio non ha bisogno di salvatori della patria, ha bisogno di serietà, concretezza e passione.
E noi saremo al servizio di questo metodo fino in fondo“.
“Viareggio sa dove dorme il polpo”.
Anche Del Ghingaro risponde agli attacchi
“A Viareggio ne abbiamo viste tante, ma lo spettacolo che ci servono puntualmente alcuni rappresentanti del Pd rasenta la farsa. Per dieci anni hanno insultato, screditato e accusato di nefandezze ogni amministratore civico, spingendosi fino all’offesa personale, convinti che infangare bastasse a riscrivere la realtà.
Eppure, a ogni elezione, lo schema si ripete: i paladini della verità diventano i questuanti di turno. Bussano apertamente e senza alcun pudore ai civici viareggini, presentandosi davanti ai cittadini che avevano già bocciato il Pd.
Alla fine, il risultato è evidente: nei candidati del Pd alle regionali non c’è un solo rappresentante della città. Tante chiacchiere, tanti discorsi, nessuno capace di portare Viareggio in quella sede. Una sconfitta prima ancora che inizi la campagna elettorale.
E all’orizzonte spunta anche qualche “genio della fuffa”: abile nel raccontare storielle, millantare meriti inesistenti e presentarsi come salvatore. Ma sotto la maschera resta sempre lo stesso: chi ha contribuito ad affossare Viareggio oggi pretende di farsene paladino.
Vale la pena ricordarlo: gli esponenti del Pd in Consiglio comunale hanno votato contro le delibere più importanti per la città. Hanno detto “no” all’asse di penetrazione, ai sostegni alle Fondazioni Carnevale e Pucciniano, alla riqualificazione del mercato del Piazzone e dello stadio, perfino al riacquisto del Palazzetto – lo stesso che avevano perso nel dissesto e nel fallimento della Patrimonio. Hanno bocciato delibere sul sociale, sulla cultura, sui lavori pubblici. E non basta: il Pd ha scientemente escluso Viareggio da tutti i consessi gestionali sovracomunali – Ente Parco, Consorzio di Bonifica, Retiambiente, Autorità Idrica Regionale, ATO, ecc. Praticamente da tutti. Oggi però sfilano come paladini della rinascita urbana e della cultura. Un trasformismo che non inganna più nessuno.
Chi ha portato Viareggio al fallimento non può pretendere di rappresentarne il riscatto.
Noi diciamo chiaramente: non ci faremo rappresentare da chi mente, da chi è arrogante, da chi ama di più una poltrona che la propria città. E non ci faremo rappresentare da chi ogni giorno ci offende e il giorno dopo vorrebbe il nostro voto. I cittadini di Viareggio non sono ingenui. Ricordano bene chi li ha traditi e sanno perfettamente dove dorme il polpo”.