Fratelli d’Italia e Lega garantiranno sostegno al sindaco. Zapelli, Ricci e Bertolucci: «Si è squarciato il velo». Nel centrodestra si muove anche Forza Italia, mentre a livello nazionale Salvini ridimensiona Vannacci
La crisi politica di Viareggio si è conclusa come molti sospettavano: con un sindaco Giorgio Del Ghingaro che abbandona il centrosinistra per abbracciare la destra. La conferma è arrivata sabato mattina con le dichiarazioni dei consiglieri di Fratelli d’Italia e Lega, pronti a sostenere il primo cittadino «sulla base di un astratto principio di responsabilità», ben oltre la scadenza naturale del mandato Raccontano i tre consiglieri passati al gruppo misto.
«Si manifesta così, ancora una volta, quell’appoggio da destra che abbiamo sempre denunciato», tuonano David Zapelli, Matteo Ricci e Silvia Bertolucci, consiglieri che avevano abbandonato la maggioranza proprio per non avallare questa deriva. La loro presa di posizione arriva dopo settimane di tensioni e accuse reciproche, ma ora i nodi vengono al pettine.
«La minaccia di commissariamento era solo, in realtà, annunciata con l’evidente scopo di creare preoccupazioni ed ansie in danno ai cittadini fin dall’inizio dell’attuale crisi politica», proseguono i tre ex consiglieri. «Si è squarciato il velo, la nostra scelta, come oggi evidente non comportava di certo il commissariamento, come non l’ha in effetti comportato».
Le parole sono dure e rappresentano una netta rottura con quella che fu la maggioranza di centrosinistra che vinse le elezioni nel settembre 2020. «Pertanto, con ancora maggior conforto ribadiamo le nostre scelte sempre più convinti di aver rispettato gli elettori che nell’ormai lontano settembre 2020 ci conferirono un mandato chiaro e preciso di amministrazione di centrosinistra», spiegano.
«Noi siamo sempre gli stessi, non abbiamo seguito derive opportunistiche e destrorse verso mete che non ci appartengono, queste le lasciamo alla “nuova maggioranza” che non è di sicuro quella che uscì dalle urne elettorali», concludono senza mezzi termini, puntando il dito contro un sindaco che ha scelto la sopravvivenza politica al rispetto del mandato elettorale.
Forza Italia all’attacco: «Del Ghingaro ha fallito»
Ma la situazione per Del Ghingaro potrebbe complicarsi ulteriormente. Anche Forza Italia, attraverso il coordinatore comunale Vittorio Fantoni, uomo vicino alla deputata Deborah Bergamini, si fa sentire e lo fa con toni inequivocabili.
«Il caos politico resta intatto», attacca Fantoni. «Le recenti sostituzioni di assessori e i nuovi innesti, degne persone ma in alcuni casi prive della necessaria esperienza amministrativa, confermano la fragilità di una maggioranza che ormai non esiste più nei fatti. Del Ghingaro ha fallito e non ha più una base solida su cui poggiare la propria azione di governo».
La posizione di Forza Italia è chiara: bisogna tornare subito al voto. «Viareggio non può permettersi di perdere il passo e soprattutto tempo prezioso: bisogna ridare subito la parola agli elettori perché servono decisioni chiare, competenza e una visione condivisa, non continue manovre di equilibrio politico», sottolinea Fantoni, che rivendica il crescente consenso del partito alle recenti elezioni regionali.
Il contesto nazionale: Salvini «degrada» Vannacci
La vicenda viareggina si inserisce in un contesto nazionale turbolento per il centrodestra, in particolare per la Lega. Il generale Roberto Vannacci, che solo poche settimane fa aveva manifestato disponibilità a sostenere progetti come quello di Del Ghingaro, è finito nel mirino del suo stesso segretario.
Secondo quanto riportato da Il Foglio e ripreso da tutta la stampa nazionale, Matteo Salvini avrebbe confessato ai dirigenti del Carroccio: «Vannacci ci fa perdere più voti di quanti ce ne fa guadagnare». Una bocciatura senza appello per il generale, arrivata dopo il disastro elettorale in Toscana, dove la Lega è crollata dal 22% al 4%.
La Lega ha poi smentito i virgolettati, ma la sostanza non cambia: nell’ultimo consiglio federale del partito è stato deciso che i team Vannacci avrà un ridimensionamento.
Uno scenario complesso, dunque, quello che si delinea a Viareggio. Un sindaco che ha voltato le spalle agli elettori che lo avevano scelto, sostenuto da una destra in affanno a livello nazionale. Nel frattempo, i fuoriusciti dalla maggioranza ribadiscono la correttezza delle loro scelte e lascia intendere che la vera maggioranza quella uscita dalle urne è ormai un lontano ricordo.
Resta da capire se questa «nuova maggioranza», costruita su equilibri precari e appoggi esterni, riuscirà a portare la città fino alla fine del mandato. O se, come chiede Forza Italia, e parte della Lega, gli elettori verranno chiamati presto a esprimersi nuovamente su chi dovrà governare Viareggio.
