“L’emergenza casa a Viareggio non è negli occupanti ma nell’edilizia privata”

VIAREGGIO. “Assistiamo, come ormai di consueta abitudine, allo ‘spot istituzionale’ che vede come protagonista l’emergenza casa, evidenziata solo nella problematica degli occupanti abusivi che rappresentano una infinitesimale parte del reale problema socio-abitativo della città.” È quanto affermano in una nota Brigata Sociale Antisfratto e Unione Inquilini di Viareggio.

“Noi da anni proviamo l’esatto contrario, ovvero che il problema casa reale sta fuori da quella spicciolata di famiglie che hanno occupato anni a dietro, ma è radicato nell’edilizia privata, nella speculazione e nel mercato immobiliare e nella crisi in essere. Il tentativo di far apparire sempre la risoluzione di questa vicenda, come la panacea di ogni male è per noi una delle tante forme di disinformazione guidata dai poteri forti.

“Ci sentiamo di esprimere la nostra profonda criticità e disapprovazione in merito alla militarizzazione della città, all’utilizzo della violenza contro persone per fatti di ormai antica storicità: la democrazia non si applica con i caschi e i manganelli. La democrazia per noi si applica destituendo la classe politica e i responsabili degli enti pubblici e delle istituzioni che hanno prodotto questa crisi e le condizioni abitative nel quartiere Varignano.

“Il Comune di Viareggio insieme ad enti pubblici e organi istituzionali, nonché alla governance nazionale, ha avuto nel corso di questi ultimi 20-30 anni, la responsabilità di aver prodotto un sistema di poteri, che emarginasse le classi sociali povere, hanno permesso e costruito un sistema che ha delineato il quartiere Varignano come un ghetto, accessibile alla politica solo in occasione delle elezioni.

“In tutta questa vicenda una cosa è certa: i veri responsabili di questo disagio non sono stati minimamente attaccati. Stato, giunte comunali, enti pubblici e istituzioni sono i reali artefici di questo disagio e crediamo profondamente che, in passato ed ora, si riconfermi la necessità di evidenziare come i tempi delle urgenze sociali ed economiche della popolazione non siano assolutamente in linea con quelli della politica e delle istituzioni: questo porta solo alla necessità di riappropriazione del patrimonio pubblico e privato in abbandono su tutto il territorio locale e nazionale.

“La nostra critica va anche alla situazione ormai protrattasi da troppo tempo, che vede ancora alcune case popolari chiuse e questo per noi è inaccettabile: la politica ha scelto troppe volte di investire su altri campi di profitto invece che sulle case popolari. Non siamo più disposti a vedere le case sgomberate e murate in attesa di un’assegnazione che non ci sarà o che tarda ad arrivare.

“Per questo il nostro schieramento in questa vicenda è contro la classe politica che per anni ha considerato le classi proletarie e povere come un problema e non come una fonte di investimento per un futuro sociale equo e libero da disuguaglianze.

“Ribadiamo con forza la richiesta del blocco di tutti gli sfratti e degli sgomberi, proponendo per quest’ultimi una sanatoria che vada in base al reddito e al patrimonio, l’apertura immediata con la loro conseguente assegnazione, di tutte le case popolari chiuse, sgomberate e poi murate e dell’immediata ultimazione delle case popolari in costruzione.”

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