(foto Marco Pomella)

“Per la visita al bambino torni tra un anno”. Il dramma di una mamma col figlio dislessico

TORRE DEL LAGO. “Suo figlio deve fare una visita specialistica? Ripassi nel 2016”. E siccome la lista d’attesa è parecchio numerosa “probabilmente non ci sarà posto fino al 2017”. Una risposta del genere, probabilmente, gelerebbe qualsiasi madre. Soprattutto se il bambino è dislessico e se quella visita serve a fornire una diagnosi precisa dei suoi disturbi di apprendimento. Ma una giovane mamma di Torre del Lago ha deciso di non arrendersi. E di andare fino in fondo.

Suo figlio ha sette anni e frequenta la seconda elementare: “Già ai tempi dell’asilo gli erano stati riscontrati problemi comportamentali: era irrequieto, agitato”, racconta la giovane madre. “Poi, a scuola, le maestre si sono accorte che aveva difficoltà a leggere e scrivere correttamente. Era qualcosa di più profondo”.

La mamma porta così il bambino all’ex ospedale Tabarracci – siamo nel dicembre 2014 – per sottoporlo a una prima visita preliminare: “Lo hanno fatto disegnare, scrivere e svolgere esercizi fisici per capire di che tipo di disturbi si trattasse”. I medici si congedano con la stessa formula di un colloquio di lavoro: “Le faremo sapere”. I mesi passano, ma dall’Asl non arriva alcuna comunicazione.

banchi scuola“Grazie ad alcune conoscenze personali sono riuscita a sapere che mio figlio è dislessico e che soffre anche di disturbi nella percezione dello spazio e del tempo”. Ma dall’Asl non arrivano buone notizie: la lista di attesa è talmente lunga che fino al 2016 non la richiameranno. Niente diagnosi per almeno un anno, forse due. Oltre al danno, però, c’è anche la beffa: la giovane mamma non può rivolgersi, in alternativa, alla sanità privata. L’unico ente accreditato a fornire certificazioni ammesse dalle scuole è il Servizio Sanitario Nazionale: qualsiasi altra diagnosi priva di validazione dell’Asl non conta dal punto di vista legale per poter attivare, ad esempio, un piano didattico personalizzato e strategie compensative.

Di positivo, almeno, c’è che le insegnanti si sono mostrate assai comprensive e che i compagni di scuola stanno sfoderando uno straordinario spirito di gruppo aiutandolo con i compiti in classe e cercando di non farlo sentire a disagio. Ma ciò, ovviamente, non significa che sia ammissibile attendere un anno per quella certificazione.

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