Pucciniano: nuovi guai per il Maestro Veronesi, denunciato dai coristi di Pompei

TORRE DEL LAGO. Guai che arrivano anche da Pompei per il maestro Alberto Veronesi, fresco di nomina a presidente del Festival Pucciniano e al centro delle polemiche per i tagli imposti a una settimana dall’inizio del Festival.

Come riporta Il Mattino di Napoli, i coristi del Pompei Festival 2015 hanno denunciato la Fondazione Carnovale cui era stato affidato il cartellone lirico e Veronesi, suo direttore artistico, per aver “sfruttato il brand Pompei, non mantenendo gli impegni e danneggiandone l’immagine nel mondo”.

Parole pesanti. I coristi avrebbero dovuto esibirsi nella serata della prima dell’opera in tre atti «L’ultimo giorno di Pompei» il 27 maggio nel Teatro Grande di Pompei e rinviata a causa di un nubifragio. Ma, da allora, i coristi del «Pompei Festival 2015» non sono stati più contattati né pagati.

I coristi denunciano di essere stati selezionati dal maestro Veronesi: 22 artisti per il coro e 44 professori d’orchestra per tre serate (27, 28 e 29 maggio), ridotte poi alla sola serata del 27.

Prove eseguite senza contratto e con pagamento mai arrivato, dicono i coristi in conferenza stampa. Quando il 27 maggio la prima saltò per via del nubifragio, fu fatta firmare una scrittura artistica, che non è un contratto, da parte di una Srl, “Le Muse” di Palermo, per il solo giorno della recita.

Erano state annunciate 36 date nel Teatro Grande di Pompei, da agosto a settembre. Ma il programma, sul sito della fondazione, da qualche giorno, è stato ridotto a sei o sette. Gli artisti si sentono abbandonati e ovviamente non avevano preso altri impegni per quel periodo. Lo scontro si annuncia aspro.

L’articolo completo de Il Mattino, qui

Ti protrebbe interessare

Scontro col furgone, muore motocislista 32enne

“Giovani in Campo: Sport, Valori, Futuro”, il convegno di Forza Italia a Viareggio

In bus in tutta sicurezza per locali fino all’alba