FORTE DEI MARMI. Villa Bertelli cantiere dei nuovi linguaggi contemporanei. Si apre domanidomenica 10 giugnoTerribilità e Vaghezza – Solidità e Impalpabilità, la mostra collettiva di 13 artisti emergenti che con diverse sensibilità, esperienze e stili sviluppano quotidianamente un percorso di ricerca e sperimentazione. Fino all’8 luglio Villa Bertelli (ingresso gratuito) si trasforma nel laboratorio delle nuove tendenze contemporanee, una galleria imperniata principalmente sulla fotografia, ma supportata da altri linguaggi, come il disegno, l’incisione e la scultura. 

 
In esposizione,negli spazi di Villa Bertelli un vero e proprio album di esperienze professionali, creative ed umane con le opere di Eleonora Accorsi, Jerry Lee Ingram, Fumitaka Kudo, Virginia Lopez, Antonella Mercati, Pietro Paolini, Simone Pierotti, Robert Pettena, Enrica Quaranta, Alessandra Ragionieri, Maria Raponi, Eva Sauer, David Weiss. Giovani che hanno “tradotto” in opera, ognuno con il proprio personale linguaggio, le vasariane terribilità e vaghezza.L’inaugurazione, in programma alle ore 17 alla presenza dei curatori e degli artisti, è seguita dalla presentazione del libro Italian French Riviera della collana Cinque Sensi a cura di Ingorda per Florence Campus Editore e Nardini Editore.
La mostra organizzata dalla FUA – Florence University of the Arts di Firenze, diretta dal Presidente Gabriella Ganugi e curata da Lucia Giardino, rientra nell’ambito del calendario di Forte012, i grandieventi d’arte contemporanea che per tutta l’estate, ed oltre, popoleranno il centro cittadino, Il Fortino e Villa Bertelli. In tutto 7 mostre, 25 artisti promosse dal Comune di Forte dei Marmi (Direzione Artistica a cura di Enrico Mattei) e Fondazione Villa Bertelli con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Bassilichi, tra cui Richard Brixel (fino al 30 settembre), Nina Surel (5 luglio – 5 agosto) entrambi alla prima italiana dopo i successi internazionali.
Il progetto prima, la mostra Terribilità e Vaghezza – Solidità e Impalpabilità poi, nasce dalla volontà di riflettere su i due termini antagonisti, di terribilità vaghezza, e i loro sinonimi di solidità e impalpabilità, nella convinzione che essi siano caratterizzanti non solo della cifra stilistica personale di certi artisti, ma, in campo allargato, anche di diverse epochestoriche.
La vaghezza era, nel linguaggio di Giorgio Vasari, un certo desiderio che spingeva all’amore e all’arte. Vasari non usò mai per Michelangelo quell’espressione, perché ciò che alimentava il Maestro del Cinquecento era, al contrario, la terribilità, con la quale egli teneva testa ai suoi committenti e affrontava la durezza del marmo.
Vaghezza era termine appropriato per i più gentili Desiderio e Rossellino e vaghezza, intesa come impalpabilità, trasparenza, bassa definizione, è forse un termine che oggi, nell’era 2.0 sarebbe più appropriato per certe manifestazioni dell’arte scultorea (vedi ad es. la mostra Suspance: sculture sospese, tenutasi all’Ex3 di Firenze durante la primavera del 2011).
Nell’era moderna del Cinquecento, il consolidarsi di grandi poteri assoluti, dal papato alle grandi monarchie europee, si visualizza nell’arte con opere possenti, eterne, radicate, assertive e propagandistiche – per quanto impregnate d’arte e bellezza. Il Davide del 1504, la controversa tomba di Giulio II, la mastodontica cupola per la basilica di San Pietro, sono tutte manifestazioni di una presenza che non ammette replica: la durezza e l’inappuntabilità del marmo carrarese, dà forza ed efficacia al loro essere e al messaggio che le sottende.
L’era contemporanea è invece instabile: i principi fondanti dell’uomo e degli apparati politici attuali sembrano essere fondati sulla vacuità (qui sinonimo di vaghezza, appunto) delle bolleeconomiche. Le certezze date da un credo forte e condiviso, e da sistemi politici oligarchici schiaccianti, hanno ceduto il passo ad una forte democratizzazione, che lascia senza guida, se male amministrata. Il corrodersi dei grandi stati e dei grandi sistemi, ha portato alla trasparenza dei tessuti lisi (da cui si percepisce lo scheletro delle forme), e all’instabilità  dei piedistalli delle statue dei dittatori, abbattute, come quelle dell’area del blocco comunista e, più di recente, dei paesi di area magrebina.
Gli artisti invitati a partecipare in mostra, tutti rappresentanti della FUA, interpreteranno i due termini opposti, assecondando le loro tensioni creative, con il linguaggio artistico che meglio li rappresenta.
 
Location e orari
VILLA BERTELLI
Orario: 17 – 23 tutti i giorni (Ingresso gratuito)
Via G. Mazzini, 200
Forte dei Marmi – Lucca
Tel. 0584 787251
Tutte le mostre sono ad ingresso gratuito.
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