The Shoah party, nella chat degli orrori pedopornografia, sevizie ad animali e razzismo

The Shoah party, nella chat degli orrori, su whatsapp, i ragazzini si scambiavano video a luci rosse, inneggiavano a Hitler, Mussolini e all’Isis e scrivevano frasi contro migranti ed ebrei, omosessuali e disabili. La Procura dei Minori di Firenze ha quindi dato il via a una serie di perquisizioni in Toscana, Piemonte, Lazio, Campania e Calabria nelle abitazioni di 26 giovani. Per loro le accuse sono di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico, istigazione all’apologia di reato aggravate dalla discriminazione per motivi razziali. Il più “vecchio” ha compiuto da poco tempo 19 anni, il più giovane, invcece, ancora minorenne, ne ha 15, più altri under 14, ergo non imputabili. Video orribili quelli che sono circolati nella chat, tra cui un adulto che abusava di una neonata di 1 anno, poi una bimba, forse di 11 anni, che faceva sesso con due ragazzini, e anche bambini africani che si dissetano con l’acqua di una pozzanghera con tanto di commento “Minchia il Nesquik”. Tra il materiale trovato anche filmati che riprendono sevizie su galline e cani.

L’indagine della Procura di Siena è partita dopo che una mamma ha trovato la chat degli orrori sul cellulare del figlio, e ha contattato i Carabinieri

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