
Filippo Frittelli, 39 anni fiorentino, regista-attore attivo nel teatro di ricerca, è alla sua seconda opera di narrativa. Il suo legame con la Versilia nasce dagli anni vissuti da dipendente di banca a Viareggio, periodo lungo che ha visto il suo suggello nel suo primo e fortunato romanzo “Anarchia in casa mia”.
Frittelli è scrittore autobiografico con una certa vena masochistica. Forte in lui è l’esigenza di ferire (e ferirsi) che diventa mezzo per trovare un punto da cui ripartire. “Al termine dell’amore” è un libro sulla fine di un amore e di un dolore. Sulla passione, o sul tempo per meglio definire, che ogni caso lenisce e appiattisce.
Una coppia, durante una vacanza in India, invece di ritrovarsi si perderà definitivamente. Frittelli è scrittore scomodo, che non perdona ne si perdona niente. E’ uno di quelli che ami o odi, ma non lo puoi leggere così tanto per leggere qualcosa.