LATINA. Arrabbiato. Non per il risultato, ma per il comportamento di un componente della panchina del Latina. Sembra di rivedere le stesse scene di Prato. Anche stavolta Stefano Cuoghi – allontanato nei minuti finali della gara persa dal Viareggio al “Francioni” – non le manda a dire: “Non accetto che io venga espulso, così come Pecchia, solo perché c’era un mezzo giocatore che si è azzardato a dirmi “tu stai zitto”. E io a 53 anni “zitto” da uno di 25 anni non me lo faccio dire. Sono stanco di sentirmi dire queste cose da uno che è un apprendista-calciatore. Ho allenato a Foggia, Salernitana, Messina e Crotone e non ho assolutamente paura”.
Il tecnico del Viareggio elogia la sua squadra, specie per come ha interpretato la fase difensiva: “Abbiamo sofferto zero, ma abbiamo perso: meriti e elogi al Latina che ha vinto. Ci siamo mossi bene contro un attacco importante. Dovete capire che noi non siamo il Real Madrid o il Barcellona. Anche noi abbiamo avuto una clamorosa occasione uscita di un soffio. Non possiamo pretendere qualcosa che è impossibile da dare. Abbiamo fatto la nostra partita dimostrando che in questo campionato possiamo tranquillamente starci”.
Cuoghi tiene sempre bene a mente la notevole differenze di organico tra il Latina ed il Viareggio: “Ricordiamoci che loro quando hanno fatto i cambi è entrato Jefferson. Noi siamo contenti di quello che facciamo, giocando con una formazione giovanissima: il nostro programma lo stiamo rispettando. Oggi abbiamo subito un gol in maniera sfortunata. È una beffa, ma dobbiamo accettare serenamente il risultato”.
Gabriele Noli