Posto letto cercasi a Viareggio: e sul web impazza l’affitto al nero.

L’Amministrazione comunale corre ai ripari, viste anche le numerose segnalazioni da parte degli albergatori, mettendo in campo una task force contro i furbetti della ‘locazione’.

«Sempre più privati offrono una camera o una casa in affitto tramite siti specializzati – commenta l’assessore al Turismo Valter Alberici -, soprattutto il conosciutissimo AirB&B che in Italia conta su un giro di affari secondo al modo dopo gli Stati Uniti. Un modo diverso e ‘giovane’ di pensare un soggiorno, affidandosi all’iniziativa di persone che magari hanno un posto letto in più non utilizzato».

«Niente contro la filosofia che sta alla base di determinate esperienze – aggiunge – ma la questione diventa più complicata quando nasce il dubbio che dietro una facciata ‘amatoriale’ si nascondano in realtà veri e propri Bed&Breakfast che sfuggono totalmente ai censimenti, alla tasse e all’imposta di soggiorno».

Da un rapido giro in rete, gli “host” (letteralmente ‘ospite)’, registrati a Viareggio sono circa 300, a fronte di 40 bed&Breakfast e “case vacanze” che risultano nei libri della Provincia. Il prezzo varia da pochi euro quando si tratta di un posto letto con uso bagno, fino ad oltre 900 euro al giorno in caso di affitto di una casa. Mediamente la cifra “a persona” si aggira comunque sempre intorno ai 20-30 euro per una notte.

«Parliamo di prezzi totalmente fuori mercato – commenta ancora Alberici – che svalutano l’offerta ma soprattutto creano una concorrenza sleale nei confronti di tutti gli albergatori in regola, oltre ovviamente a provocare un danno alla città ».

Ovviamente non tutto quello che è in rete è al nero o illegale: «Dovremo fare controlli approfonditi e la polizia municipale avrà mandato di effettuare tutte le verifiche del caso. Sarà un lavoro di squadra anche con le associazioni di categoria: senza escludere ovviamente le opportune segnalazioni alla Guardia di Finanza».

«Il nostro è un primo piccolo grande sforzo per arginare un fenomeno che è dilagato da anni in tutta Italia – conclude l’assessore – e che può diventare anche traino al turismo se giustamente regolamentato. Purtroppo l’assenza di una normativa apposita fa sì che non tutti dichiarino al fisco la propria attività». 

Secondo una stima di Federalberghi, infatti, le presenze riferite all’anno 2014 in alloggi privati non registrati in Italia sono state 73,8 milioni. Parliamo di introiti per 2,4 miliardi di euro e di un’evasione fiscale superiore ai 110 milioni. A cui vanno aggiunti 57 milioni di tasse di soggiorno non versate.

«Un fenomeno in crescita che non riguarda solo noi – conclude Alberici – ma che è diffuso in tutto il Paese: con i controlli adeguati e unendo le forze, credo che potremo già fare un passo in avanti. Viareggio può essere un primo esperimento e ci piacerebbe coinvolgere l’intera Versilia».

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