
Questo il testo, integrale, del suo intervento. “Nessuno mette in dubbio – scrive Mauro Santini – la validità della candidatura a sindaco di Alberto Matteucci, a partire dal primo cittadino fino a tutte le forze politiche e civiche che hanno aderito alla coalizione che si è formata intorno a lui”.
“L’unica critica viene mossa sulle modalità con cui è stata condotta fin qui la campagna elettorale. Bene, poiché il responsabile della campagna elettorale mediatica sono io, mi assumo tutta la responsabilità e sono pronto a lasciare questo incarico subito, senza se e senza ma. Ho sbagliato a giubilare per otto mesi, da gennaio ad agosto, l’operato dell’amministrazione Bertola? Ne faccio ammenda. Ho sbagliato a inviare, successivamente, messaggi inneggianti alla continuità amministrativa, pubblicizzando solo le forze politiche della coalizione? Ne faccio ammenda. Ho infine sbagliato ad aggiungere alla pubblicizzazione dei contatti on- line l’immagine, finalmente, del candidato sindaco, che da più parti veniva richiesta, poiché Alberto Matteucci non è mai stato “un uomo da palcoscenico” e quindi era neccessario farlo conoscere anche fisicamente? Ne faccio ammenda.
“Cedo volentieri – aggiunge Santini – questo incarico a chi, nella coalizione, ha idee più valide e condivise delle mie e mi scuso pubblicamente con l’amico e candidato sindaco Alberto Matteucci se gli ho causato problemi. Magari qualche attivista della coalizione dovrebbe interessarsi anche di organizzare incontri con i cittadini al candidato, vista la necessità così tanto ribadita di farlo conoscere, ma ricordo che a tutt’oggi gli oltre cento appuntamenti ai quali ha partecipato Alberto Matteucci sono stati tutti, eccetto uno, organizzati dal suo staff e da elementi del Pdl. Comunque questo è il passato! Ci sono ancora 3 mesi fino a quel “benedetto” 6 maggio e la coalizione ha tutto il tempo per gestire in modo ottimale la campagna elettorale, spero ardentemente finalmente scevra da ambiguità e incertezze”.
“Resto comunque a disposizione, fino in fondo, del candidato e del mio partito, fosse anche solo per attaccare i manifesti”.