“Con l’incrementare delle sfilate di maschere a terra dei carri di Prima e Seconda categoria, valore aggiunto alla manifestazione, per non rallentare ulteriormente la sfilata occorre limitare il numero delle pedane aggregative. Visto anche il numero delle costruzioni, le relative sfilate a terra, gli spazi tra un carro e l’altro non sono più tali da consentire altre costruzioni, per altro ormai discutibili dal punto di vista qualitativo”. Così il direttore della squadra corsi, l’ingegner Paolo Polvani, all’indomani del primo corso scrive, avanzando una soluzione per accelerare la sfilata, troppo lenta e farraginosa.

La proposta è quella di limitare i carri fuori concorso, considerati troppi e di bassa qualità. In più al corso inaugurale hanno portato ulteriori problemi. “La carretta della scuola Lenci non mi è stata comunicata e pertanto non è stata prevista nell’ordine di sfilata. Quella del Marco Polo è abbinata al carro del Politi, comunicazione che mai mi era stata fatta e questo ha determinato la modifica dell’ordine di sfilata. La carretta del rione Darsena e la sfilata a seguito non era prevista tra le pedane che dovevano sfilare. Era inoltre priva di trattore e trattorista. Era abbinata alla mascherata di Libero Maggini, senza nessuna comunicazione in merito. Durante il corso gli è stato affidato il trattore e il trattorista della mascherata di libero Maggini. La pedana Arcobaleno non ha rispettato le indicazioni che gli erano state impartite. Ha creato rallentamenti inaccettabili. Lebigre ha dichiarato di non poter sfilare con pedane nei pressi della propria costruzione/sfilata a terra, per evitare le influenze delle altre musiche sulla sua scenografia”.

Tre i suggerimenti che dà il direttore dei corsi mascherati: “Limitare a quattro pedane a corso, alternando di volta in volta le pedane, oppure eliminare le pedane dopo che è stato completato il primo giro, lasciando più spazio almeno per gli ultimi 45 minuti di corso. Oppure ancora eliminare le sfilate a terra delle pedane. A mio avviso — conclude Polvani — la terza soluzione è la più idonea, forse però attuabile solo dalla prossima edizione”.

Le pedane potrebbero così sfilare nel corso del Martedì Grasso e ai rioni ed effettivamente alternarsi nelle altre date.

Polvani spiega anche cosa è accaduto domenica al primo corso partendo dai ritardi nell’uscita dei carri. “Carristi e maestranze hanno sottolineato che c’era solo una gru a disposizione, ma per Polvani le operazioni sono andate a rilento per colpa di Fabrizio Galli che diversamente da quanto da lui affermato nella riunione preliminare alla presenza di tutti i suoi colleghi — ha specificato l’ingegner Polvani — ha avuto la necessità di utilizzare la gru per oltre un’ ora; si fa presente che Carlo Lombardi per non creare ritardi all’uscita, ha iniziato a montare alle 7 per terminare alle 8,30, orario stabilito per la partenza delle operazioni”.

Durante il corso, invece, l’unico inconveniente è stato causato dal blocco del generatore del carro di Emilio Cinquini. “Alla partenza Emilio Cinquini ha avuto un problema la generatore (mancanza di benzina). Si è ritenuto — ha detto Polvani — di dover ritardare la partenza per circa 20 minuti e risolvere il problema, essendo la costruzione nei pressi della tribuna in piazza Mazzini priva dell’impianto fonico”.

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ultimo aggiornamento: 07-02-2012


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