VIAREGGIO. “Ritorno con assillo a ribadire che l’imperativo del momento nella vicenda politico amministrativa della città è quello di impedire a Lunardini ed alla sua”armata Brancaleone” di provocare ulteriori e gravi danni a Viareggio nell’ultimo scorcio del suo mandato”. Lo scrive Fabrizio Manfredi, ex assessore all’urbanistica nella giunta Marcucci ed esponente del Pd di Viareggio.
Di seguito il suo lungo intervento, che riportiamo integrale.
“Dopo la paralisi di qualsiasi processo di modernizzazione(basti pensare allo spreco inaudito dell’opportunità che offrivano i PIUSS con i quali città come Pisa stanno trasformando il loro volto!), il rinsecchimento dei servizi(quelli sociali sono in agonia….),l’incapacità a manutenere un minimo di decoro ed a gestire la quotidianità,tutti fattori che stanno contribuendo assieme all’improvvida gestione delle risorse a provocare(all’interno ovviamente della crisi generale) un preoccupante declino,il rischio è quello che vengano inferti nuovi e duraturi colpi in particolare al volto urbano ed alla funzionalità del sistema infrastrutturale e strutturale del nostro territorio”.
“Mentre infatti l’ignavia amministrativa dei quattro anni trascorsi si è risolta in buona parte sino ad ora in perdita di tempo prezioso ed in spreco di occasioni mancate i mesi che ci separano dalle prossime elezioni della Primavera 2013 possono essere malamente utilizzati per compiere delle scelte profondamente sbagliate e purtroppo durature.
E’ sbagliata la proposta di Regolamento urbanistico adottata prima di Natale scardinando e stravolgendo quella lasciata in eredità dall’amministrazione comunale precedente.E’ un’occasione perduta per mancanza di visione, di respiro,di ambizione,di coerenza con il Piano Strutturale;è intrisa di scelte errate e deleterie;favorisce una perdita di controllo sugli esiti quantitativi e qualitativi di ciò che si potrà edificare”.
“E’ sbagliato il progetto di ristrutturazione di Piazza Dante(nulla ha a che fare col progetto che era stato predisposto nella precedente consiliatura ottenendo su di esso finanziamenti regionali LEM,che prevedeva si’ in tale piazza lo spostamento del terminal bus delle linee extraurbane,strategico per la “intermodalità”,ma all’interno di ben altra viabilità distante dalle abitazioni e con due rotatorie in corrispondenza di via Mazzini e via Leonardo etc…) che rischia di stravolgere l’arredo urbano ed ingolfarne inesorabilmente la viabilità”.
“E’ sbagliato il progetto di sottopasso tra via SanFrancesco e la Pam che modifica profondamente quello pedonale e ciclabile predisposto in precedenza e tende a pregiudicare l’obiettivo del decongestonamento di Largo Risorgimento”.
“E’ sbagliata la soluzione che viene perpetrata per il parcheggio a silos nell’area dell’ex gasometro.La struttura è troppo grande ed invasiva dal punto di vista urbanistico/edilizio e foriera di congestioni di traffico viste anche le dimensioni delle strade circostanti”.
“E’ sbagliata oltre che velleitaria la proposta di intervento sulla struttura del “Principino” che oltretutto continua ad ignorare l’esistenza di un Piano di recupero già da tempo approvato e sul quale la Regione, tramite i sopra richiamati PIUSS, avrebbe indirizzato le risorse europee perché venisse realizzato e che al contrario è stato inopinatamente cassato dall’attuale amministrazione”.
“Si potrebbe ancora continuare ma mi fermo qui per dire:fermiamoli perché in buona parte non sanno davvero quello che fanno. In che modo? Certamente uno è quello su ognuno dei temi elencati di condurre strenuee battaglie in città ed in Consiglio Comunale perché si imponga un alt al loro iter in assenza di profondi e radicali cambiamenti delle proposte e l’altro continua ad essere quello di un sussulto di consapevolezza in ambienti dell’attuale residua maggioranza che porti a ritenere esaurita questa esperienza amministrativa”.
“Meglio un Commissario Prefettizio che gestisca l’ordinaria amminisrazione per qualche mese sino alla convocazione delle elezioni l’anno prossimo che una Giunta ormai priva di credibilità che può però iniettare, nella coda del proprio mandato,ulteriori e pericolose dosi di veleno nel corpo malato della città”.
