VIAREGGIO. Nell’età del 3D e del Dolby uno splendido film “muto” che appassiona e diverte. Al Cinema e Oltre (appuntamento lunedì 21 alle 21 al cinema Eden), con “The Artist” di Michel Hazanavicius, con Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Penelope Ann Miller, Missi Pyle, Stuart Pankin, Joel Murray, Beth Grant, Bitsie Tulloch. Palma d’oro Miglior Attore Cannes 2011 e vincitore di 3 Golden Globe 2012 (Miglior Film Commedia, Miglior Attore, Miglior Colonna Sonora) e 10 candidature agli Oscar 2012 la pellicola parla del passaggio dal cinema muto a quello sonoro. Ecco la trama dal sito Mymovies: “Hollywood 1927: George Valentin è un notissimo attore del cinema muto. I suoi film avventurosi e romantici attraggono le platee. Un giorno, all’uscita da una prima, una giovane aspirante attrice lo avvicina e si fa fotografare sulla prima pagina di Variety abbracciata a lui. Di lì a poco se la troverà sul set di un film come ballerina. È l’inizio di una carriera tutta in ascesa con il nome di Peppy Miller. Carriera che sarà oggetto di una ulteriore svolta quando il sonoro prenderà il sopravvento e George Valentin verrà rapidamente dimenticato. Anno Domini 2011, era del 3D che invade con qualche perla e tante scorie gli schermi di tutto il mondo. Michel Hazanavicius porta sullo schermo, con una coproduzione di rilievo, un film non sul cinema muto (che sarebbe già stato di per sé un bel rischio) ma addirittura un film ‘muto’. Cioé un film con musica e cartelli su cui scrivere (neanche tanto spesso) le battute dei personaggi. Si potrebbe subito pensare a un’operazione da filologi cinefili da far circuitare nei cinema d’essai. Non è così. La filologia c’è ed è così accurata da far perdonare l’errore veniale dei titoli di testa scritti con una grafica e su uno sfondo che all’epoa erano appannaggio dei film noir. Hazanavicius conosce in profondità il cinema degli Anni Venti ma questa sua competenza non lo ha raggelato in una riesumazione cinetecaria. Si ride, ci si diverte, magari qualcuno si commuove anche in un film che utilizza tutte le strategie del cinema che fu per raccontare una storia in cui la scommessa più ardua (ma vincente perlomeno al festival di Cannes) è quella di di-mostrare che fondamentalmente le esigenze di un pubblico distante anni luce da quei tempi sono in sostanza le stesse”. Prezzo biglietto: 6 euro.

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ultimo aggiornamento: 20-02-2012


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