LUCCA. “Per la Funzione pubblica della Cisl di Lucca è necessario razionalizzare risorse e funzioni disperse in troppi enti e voci di spesa: la qualità dei servizi passa dalla professionalità dei lavoratori pubblici.” Sono queste le parole di Massimo Petrucci, segretario provinciale della Cisl-Fp, sul delicato tema dell’abolizione delle province.

Un’amministrazione pubblica più snella che punti sulle persone e non sulla macchina. E’ questa la posizione del sindacato: “E’ necessario riorganizzare i livelli amministrativi, semplificando gli assetti istituzionali e passando da un modello basato su gerarchie ad uno basato sulle competenze.”

“Soprattutto, bisogna rimettere in linea funzioni e risorse con i nuovi bisogni delle persone e con le esigenze di riqualificazione della spesa pubblica, scommettendo sulle professionalità e sulla qualità dei servizi. Cioè contrattando innovazioni organizzative per generare risparmi e miglioramenti retributivi facendo pagare meno i contribuenti”.

Per Massimo Petrucci, segretario provinciale della FP Cisl di Lucca il contenimento dei costi della politica passa attraverso la riduzione dei costi degli apparati. Ma “la soluzione non sta in un semplice trasferimento di funzioni dalle Provincie ad altri livelli di governo. L’operazione sottovaluta infatti pericolosi effetti collaterali: gli enti destinatari potrebbero essere costretti a creare ulteriori enti strumentali e agenzie territoriali.”

Ciò vale a dire che “svuotare le Province delle loro funzioni fondamentali non produce necessariamente risparmi. Piuttosto occorre eliminare i costi e le disfunzioni causate dalle duplicazioni delle funzioni. Ci sono troppi livelli di governo: urge una razionalizzazione del sistema che punti a migliorare l’offerta di servizi alle comunità contenendo i costi.”

Il punto, sottolinea Petrucci, è che il decentramento si è tradotto in una moltiplicazione dei centri decisionali: “Il sistema delle autonomie deve essere rivisto. Fino ad ora hanno avuto il sopravvento logiche di potere volte ad alimentare ceto politico e clientele a scapito della capacità gestionale richiesta da un moderno sistema di decentramento responsabile. A cominciare dalle poltrone retribuite dei 7000 enti strumentali delle Province italiane.”

“Si deve rinunciare ad ogni tentazione di riformare le istituzioni come conseguenza o effetto collaterale del contenimento e della riduzione della spesa pubblica” conclude la Cisl Fp, “per passare ad una prospettiva inversa e vincente: contenimento e riduzione della spesa come elemento di un processo di riforma delle istituzioni locali”.

Detto ciò, l’iter del Ddl non si preannuncia affatto semplice, infatti sull’ argomento non esiste una maggioranza politica, i maggiori Partiti hanno posizioni ondivaghe in merito, e l’UPI ( Unione Provincie Italiane) sta cercando di incunearsi con una proposta di legge presentata in questi giorni in Commissione, che va’ nella direzione di ridurre del 50% le provincie, con l’istituzione delle Aree Metropolitane, cancellando una serie di Enti e Agenzie Statali e Regionali.

“Comunque, anche se nutriamo molti dubbi sulla definizione dell’iter di legge visti i molteplici ricorsi alla Corte Costituzionale in merito, noi della CISL FP di Lucca, stiamo lavorando per non trovarci impreparati al peggio,.

“Infatti, proprio per questo, su richiesta di molti nostri iscritti, stiamo iniziando un’operazione di monitoraggio dei posti vacanti in tutti gli Enti Pubblici della nostra Provincia, con lo scopo di poter individuare le eventuali collocazioni dei dipendenti qualora malauguratamente la normativa lo prevedesse, al fine di poter predisporre un regolamento di mobilità che tenga conto sia dell’organizzazione, sia della preziosa professionalità acquisita, tenendo conto delle diverse esigenze del personale.”

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