VIAREGGIO. Il suicidio consumato da un uomo, giovedì sera, lungo i binari del tratto di ferrovia al Marco Polo di via Salvo D’Acquisto pone ancora una volta il problema della mancata sicurezza in questo tratto della ferrovia.

Gli abitanti da tempo si sono fatti sentire per chiedere che venga realizzato un muro per evitare il passaggio troppo facile da una parte all’altra della ferrovia. Proteste e segnalazioni che sono cadute nel nulla.

L’altra sera (23 febbraio) un uomo si è suicidato proprio in quel punto, più volte segnalato. “Viene utilizzato anche come scorciatoia  da chi abita dalla parte opposta, lato Camaiore – dice un degli abitanti nei palazzi costruiti della Finedil – per non parlare della presenza di extracomunitari che spacciano nella zona. Ci sono delle canne di bambù lungo i binari che nascondono questi movimenti strani, però basterebbe piazzarsi lungo questo tratto di ferrovia per rendersi conto di quanto accade. Per la mancata realizzazione di una protezione è un rimpallo di responsabilità tra il Comune e le Ferrovie dello Stato. Fino ad ora però nessuno è intervenuto”.

La tragedia che si è consumata l’altra sera, e che ha costretto i treni a transitare lentamente segnalando la loro presenza lungo i binari con le sirene, ha fatto tornare indietro nel tempo chi ha vissuto da lontano la tragedia del 29 giugno 2009. “Perché non viene realizzato come è stato fatto davanti via Ponchielli e lungo quel tratto di ferrovia un muro simile per proteggere anche le nostre abitazioni? – chiede una signora – Non si può continuare a vivere con il terrore di quella notte. I treni infatti continuano a transitare veloci con i soliti rischi e pericoli. Il sindaco e l’amministrazione comunale dovrebbe pensare a questo problema, che esiste, senza sottovalutarlo. Proteggere i binari  è indispensabile, perché potrebbero essere attraversati anche dai ragazzi”.

 

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