LUCCA. Parlando di credito, da parte di Alessandro Gabriele, presidente provinciale e regionale della Fimaa, la Federazione italiana mediatori agenti d’affari che fa parte di Confcommercio, giunge un appello rivolto al mondo bancario così riassumibile: o si applicano paletti meno restrittivi nella concessione di prestiti, finanziamenti e mutui, oppure il sistema immobiliare è destinato a sprofondare.

“Quella di tornare a consentire un più facile accesso al credito – afferma Gabriele – è un’esigenza forte e avvertita da tutti gli imprenditori. Quasi ogni giorno, sfogliando i giornali o guardando la tv, si colgono gli appelli delle varie categorie rivolte agli istituti di credito, affinché venga attuata una maggiore flessibilità.

“Per quello che ci riguarda, tale flessibilità dovrà riguardare anche i privati cittadini, in quanto destinatari finali dell’acquisto di una casa, e non solo gli imprenditori. Oggi viviamo situazioni paradossali, dove basta una dimenticanza nel pagare la rata della palestra per esser classificati come “non pagatori”.

“Oppure dove marito e moglie, se entrambi impiegati nella medesima azienda, si vedono negare un finanziamento perché catalogati “a rischio” o “non buoni pagatori” in quanto dipendenti dalla medesima fonte di reddito, anche se sana e ben funzionante. Il Ministro Fornero ripete spesso che dobbiamo cambiare le nostre abitudini, che il posto fisso andrà scomparendo.”

Ma se già adesso le difficoltà di accesso al credito sono così notevoli, cosa succederà in futuro? Le banche si adegueranno? Perché, in caso contrario, nessuno o quasi potrà più ottenere mutui”. “A tale proposito – prosegue Gabriele -, la Fimaa si è mossa in maniera tempestiva, cercando di capire quali siano le prospettive sul breve e medio periodo.

“Ma è chiaro che così non si può andare avanti: da una parte ci sono banche che ottengono miliardi di euro per scongiurare il loro fallimento, e dall’altra le stesse che negano l’accesso al credito a un cittadino per rate pagate in ritardo, magari, di venti euro.

“Evidente è la disparità di trattamento, ma anche il fatto che, di questo passo, settori come quello immobiliare e l’ampio indotto ad esso collegato rischiano il crollo.

“Ecco perché Fimaa, sia a livello locale che nazionale, è disposta a portare avanti un tavolo di confronto con i vari soggetti istituzionali e bancari coinvolti, al fine di ricercare soluzioni condivise.”

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