«E’ presto per tracciare un bilancio estivo ma già sappiamo che, se non interverranno misure drastiche, la chiusura della stagione turistica sarà il colpo di grazia per tantisime attività. E dobbiamo assolutamente scongiurarlo».
Non usa giri di parole Rodolfo Pasquini, presidente di Confcommercio Lucca e Massa Carrara, per descrivere lo stato attuale dell’imprenditoria del territorio.
«Fino ad ora abbiamo contato soprattutto sulle nostre risorse, visto che i provvedimenti da parte dello Stato al momento non sono sufficienti per supportare in maniera efficace le nostre attività. Con la fine dell’estate però si rischia davvero che in tanti gettino la spugna e allora è, ora il momento di mettere in campo tutti gli strumenti possibili per sostenere il mondo del commercio.L’enorme crisi che ha colpito l’economia del nostro Paese, e in particolare il settore dei pubblici esercizi, ha reso insostenibili le spese a cui gli imprenditori devono far fronte per tenere in vita le proprie attività. Tra queste, una delle principali, è quella che riguarda gli affitti».
«Ci conforta quindi- prosegue Pasquini- la recente sentenza del Tribunale di Roma che, in un provvedimento cautelare, ha stabilito che la richiesta di un ristoratore romano di vedere abbassato l’affitto per il proprio locale è del tutto legittima, proprio in virtù dell’evidente stravolgimento del contesto economico. Nello specifico, il giudice ha ritenuto di imporre, in aggiunta al credito di imposta al 60%, una riduzione temporanea del canone pari al 40% per i mesi di aprile e maggio 2020, e al 20% per i mesi da giugno 2020 a marzo 2021. Per il nostro territorio, sarebbe ragionevole ottenere una riduzione per i prossimi mesi in media del 25-30%, visto l’alto valore €/mq che la nostra zona ha rispetto al valore reale degli immobili relativamente alle locazioni ad uso diverso dall’abitativo.
Altri Tribunali si stanno allineando a questa posizione e pensiamo che questo possa davvero essere un segnale forte, che anche il Governo deve raccogliere per venire incontro alle istanze di un mondo come quello della piccola e media impresa che rappresenta un settore vitale dell’intera nostra economia.
Come Confcommercio quindi auspichiamo un patto forte tra legislatore, imprese e proprietari dei fondi che consentirebbe a migliaia di operatori di scongiurare una chiusura che, altrimenti, sembra davvero imminente con ripercussioni devastanti anche a livello sociale ed occupazionale».