VIAREGGIO. “Siamo soddisfatti, non c’è dubbio. Il settimo corso mascherato è stato un successo e soprattutto c’è stata una bella risposta da parte della città: abbiamo incassato 190mila euro e ci è costato 55mila euro. Abbiamo portato a termine l’impresa in maniera eccellente.”

Trasuda entusiasmo Alessandro Santini, presidente della Fondazione Carnevale, il giorno dopo la chiusura di un’edizione tormentata, interminabile, iniziata male già a settembre con il lungo tira e molla tra Palazzo delle Muse ed i carristi sui tagli ai compensi per le costruzioni, poi rientrati.

“Rifarei tutto quello che è stato fatto.” No, forse qualcosa da non ripetere Santini la trova. “Sicuramente è da rivedere il corso del Martedì Grasso: organizzare una sfilata comporta enormi spese per la Fondazione Carnevale, non possiamo permetterci l’ingresso libero. Verrà stabilita una cifra simbolica, anche di un euro. Ma noi dobbiamo andarci in pari.”

Da riproporre, invece, la sfilata in notturna del sabato sera. “Se devo esser sincero, mi sarei aspettato qualcosa di più quanto ad incassi. Ma la comunicazione sui sei corsi ha funzionato. I turisti non mancavano, lo spettacolo è piaciuto.

“L’unico errore, forse, è stato quello di proporlo in prossimità della chiusura del Carnevale. Bisognerebbe spostarlo tra i primi corsi.”

Forse è stato sbagliato anche chiudere il circuito dei viali a mare per un giorno e mezzo? “Intanto ci tengo a sottolineare che noi della Fondazione ci saremmo risparmiati il settimo corso: non volevamo farlo – precisa Santini – e comunque è stata la polizia municipale a chiederci di tenere le transenne del circuito, altrimenti il mattino seguente sarebbe arrivato il carrattrezzi…”

Dal corso mascherato di chiusura ad un altro evento conclusivo: i verdetti. “Manovre politiche nello stilare i giudizi? Ma via… – replica Santini – quest’anno le giurie erano formate da persone competenti, dall’architetto all’ingegnere, dall’attore all’amante della città e del Carnevale. E non mi sento assolutamente di metter becco sul loro operato.”

Nell’immediato futuro c’è la riunione con consiglio d’amministrazione e consiglio d’indirizzo della Fondazione Carnevale: “Verranno convocati al più presto. Al momento non ho dati certi sugli incassi né sul bilancio: verranno discussi in queste sedi.

Gli altri appuntamenti si chiamano Unesco e Singapore: “Per quanto riguarda l’ingresso nel patrimonio immateriale dell’Unesco, si tratta solo di aspettare: nella graduatoria verrà data la precedenza a chi ha presentato domanda per primo. Questo significa, nel nostro caso, che se quattro eventi hanno fatto richiesta prima di noi, dovremo metterci in coda. Ma non esiste il rischio che al Carnevale non venga dato questo importante riconoscimento.”

“Quanto a Singapore, tutto sta procedendo: la trattativa è confermata.” E confermate sono anche le date del Carnevale estivo: 24 giugno, 14 luglio e 14 agosto.

Ma quale futuro si prospetta al Carnevale ‘tradizionale’? “Il bando di concorso sarà biennale: resta da capire quante promozioni e quante retrocessioni scatteranno ogni due anni. Dovremo metterci attorno a un tavolo e parlarne.

“Saranno confermati sei corsi mascherati. Sul numero delle sfilate non transigo. È invece fattibile, e discutibile, la possibilità di comprimerle in un periodo minore rispetto alle attuali cinque settimane: l’idea, debbo ammetterlo, mi intriga.

Sarà il primo Carnevale che vedrà la Fondazione dover effettivamente agire come ente di diritto pubblico ed indire bandi in ambito europeo? “Al momento non ci sono novità. E comunque i carristi stiano tranquilli: andiamo avanti con le vecchie regole.”

I tagli alla manifestazione? Si parla di oltre 500mila euro in meno. “È una possibilità, ma, ribadisco, è ancora presto per parlarne. Almeno non prima di aver riunito i due consigli della Fondazione Carnevale.

“I biglietti cumulativi non scenderanno sotto i 28 euro, questo sia chiaro. Il calo delle vendite va imputato alla crisi economica e al maltempo in seconda battuta, non credo assolutamente che sia stata una forma di protesta nei confronti della Fondazione Carnevale.”

Inevitabile anche un commento sul fatto del giorno, l’addio del carrista Gionata Francesconi al mondo di Burlamacco: “Non condivido la sua decisione, mi auguro che ci ripensi e, anzi, faremo di tutto per fargli cambiare idea.

Credo che abbia agito di impulso, per questo gli chiedo ufficialmente che ci ripensi. Non possiamo lasciar andar via così 30 anni di storia del Carnevale.”

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ultimo aggiornamento: 05-03-2012


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