VIAREGGIO. A ottobre, nei giorni in cui si svolgeva il Festival di Viareggio, Tonino era già ammalato, e non aveva la possibilità di muoversi dalla sua abitazione di Pennabilli, al confine fra la Romagna e le Marche ma il suo grande cuore, non aveva voluto rinunciare all’invito che il prof. De Santi gli aveva rivolto, e ci aveva rilasciato una lunga e preziosa intervista in esclusiva, ricca di memorie e di racconti, ma sopratutto di parole d’ amore e di speranza per il cinema.

L’intervista è stata proiettata al cinema Eden, nella serata a lui dedicata, suscitando la commozione dei presenti anche grazie a una telefonata in diretta, con la quale Tonino aveva salutato Viareggio e sopratutto i giovani universitari presenti al festival, ai quali aveva rivolto un pensiero speciale, indicandoli come la vera risorsa e speranza per il futuro, e incitandoli a non farsi scoraggiare dalle difficoltà della vita.

Tonino Guerra lascia un ricordo fortissimo nel mondo del cinema e dell’arte, perchè rappresenta, come soggettista e sceneggiatore, la mente pensante e poetica di gran parte del “Cinema d’Autore” internazionale dal dopoguerra a oggi; per rendere conto della sua importanza, bastano i nomi dei registi con i quali ha condiviso la paternità di opere fondamentali, come Michelangelo Antonioni, Elio Petri, Mario Monicelli, Vittorio De Sica, Paolo e Vittorio Taviani, Andrei Tarkovskij, Theo Anghelopoulos, Marco Bellocchio, Giuseppe Tornatore, ma soprattutto Federico Fellini,con il quale ha condivisioni l’intera carriera artistica; bastano questi nomi per delineare il profilo di un “gigante” del cinema italiano e internazionale.

A proposito del suo mondo poetico, oggi più che mai, abbiamo la certezza che la sua opera complessiva (cinema, letteratura, poesie e romanzi, pittura) sia lo specchio dei tempi e dei luoghi di una contemporaneità, che regge la sfida della moda e degli stereotipi, proprio perché è al di là del tempo.

Tonino Guerra, anche nel suo inconfondibile modo di esprimersi e di raccontare, con le sue evocazioni magiche e le sue fascinose visioni, con il suo tono affabulatorio, è un cantore del nostro tempo, di un mondo fatto di colori, sapori, umori, sensazioni che sono da sempre dentro di noi, come una sorta di memoria del sangue.

L’assessore alla cultura  Ciro Costagliola, il Direttore artistico Pier Marco De Santi e tutto lo staff di Viareggio EuropaCinema ricordano con grande affetto un personaggio di eccezionale fama e prestigio, che aveva accettato con modestia di sottoporsi a un’intervista (che per lui è stata certamente una fatica), pur di essere presente alla serata che Viareggio gli ha dedicato, nel  corso della quale gli è stato assegnato il Premio alla carriera.

 

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