VIAREGGIO. In relazione alla vicenda della moria di pesci nel canale Burlamacca, ARPAT si è attivata, sin dal giorno 18 marzo, con analisi che ha ripetuto a distanza di due giorni.

Gli esiti delle analisi, che si sono concluse in data odierna, confermano che la moria di pesci è da attribuirsi ad un picco di fioritura algale tossica Prymnesium parvum – alga che produce sostanze tossiche che, liberate nell’acqua, sono in grado di uccidere la fauna ittica – coincidente con i giorni della moria e sufficiente a causare l’effetto.

La forte crescita dell’alga è da mettersi in relazione al periodo primaverile, con buone temperature, e ad un forte carico eutrofico – azoto e fosforo – presente nel Lago di Massaciuccoli.

Secondo quanto previsto dalle Linee guida regionali per la gestione di morie di ittiofauna nelle acque libere, la rimozione delle carcasse dei pesci spetta alle Amministrazioni Comunali competenti, che sono state prontamente avvertite da ARPAT.

Qualsiasi cittadino che verifichi situazioni di moria di pesci deve avvertire la Polizia Provinciale competente per territorio.

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