VIAREGGIO. “Voci di corridoio sussurrano al Partito Liberale che coloro che nel 2008 furono eletti nelle liste e nei partiti del centrodestra, oggi, sono pronti a firmare con il PD e con tutto il centrosinistra per far cadere definitivamente Lunardini.” A scrivere è Antonio Cantieri, segretario provinciale del Pli.

“Sedici firme per chiudere il capitolo di centrodestra: una “mozione di sfiducia di laici” – così si chiamano.

“Delle molteplici definizioni di laico una particolarmente ci piace: ‘laicità, in senso politico e sociale, denota la rivendicazione, da parte di un individuo o di una entità collettiva, dell’autonomia decisionale rispetto a ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui’.

“Ebbene, cosa vi sia di laico nel traghettarsi, armi e bagagli, sulla sponda avversa, tanto denigrata e combattuta è da scoprire. Che si tratti di una scelta libera da condizionamenti è difficile da credere.

“Appare più una folgorazione sulla via di Damasco, una vera e propria conversione – collettiva, per giunta – non verso il libero arbitrio ma verso un vincolato e sottomesso accordo: pare, in tutta franchezza il vecchio inciucio.

“Ricordiamo bene cosa ha dichiarato Paolo Spadaccini durante la famosa conferenza stampa in cui, per onestà, trasparenza e coerenza, si decise di sfiduciare Luca Lunardini.

“Oggi sembra che Vassalle, diventato all’improvviso la “Cassandra” del municipio, il neoeletto di Vivere Viareggio e l’UDC – che laica non pare – vogliano (in cambio di cosa?) unire le forze per mandare a casa il sindaco. E dopo?

“Riteniamo che il gioco sia ben altro: l’UDC non vuole andare in consiglio con una sua mozione di sfiducia perché dovrebbe comunque raccogliere 16 firme, così lascia che a presentarla sia la sinistra con l’aiuto “trasversale” di FLI e di Vivere Viareggio. Quella Vivere Viareggio che aveva espresso, non solo il vice sindaco, ma anche Renzo Pieraccini, la “miccia” che ha fatto esplodere la “bomba–dimissioni” dando il via libera proprio all’UDC.

“Quale differenza corre fra questo comportamento ed i tanto vituperati “giochetti” della Prima Repubblica? Nessuna.

“Ci chiediamo se la città sia disposta ad accettare l’ennesimo accordo – leggi inciucio – o invece gradisca la trasparente attività commissariale di un soggetto terzo e non interessato.

“Ci chiediamo se la città sia disposta a credere che l’UDC, il FLI, il PD e gli altri gruppi ancor più estremisti possano convivere sotto un’unica bandiera, un unico ideale, un unico obiettivo.

“Escludendo bandiere ed ideali rimane un unico obiettivo che possa legare forze e uomini così diversi: la gestione della poltrona, la continuità del potere, la garanzia di rielezione insomma, come potrebbe pensarsi, interessi spiccioli.

“E nel frattempo la città muore.”

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