PISTOIA. Un logo per i fiori di Pescia e Viareggio per promuovere tutte le produzioni di tutto il distretto, creando una sorta di marchio territoriale, emblema visibile di un cambiamento radicale. Un cappello unico che identifica in fiere ed altri eventi le iniziative di tutti gli attori del polo floricolo.

A cinque mesi dall’insediamento del nuovo comitato del Distretto floricolo interprovinciale Lucca-Pistoia, presieduto da Marco Carmazzi, un altro tassello è stato posto per il rilancio di uno dei comparti più rilevanti dell’economia toscana, che coinvolge oltre 500 aziende che producono fiori, fronde e piante fiorite in vaso.

L’approvazione del piano promozionale 2012, da parte del comitato del Distretto la settimana scorsa, è una novità rispetto al passato. “Un inizio di pianificazione della promozione – ha spiegato il presidente Marco Carmazzi- veniamo da una storia dove ognuno ha sempre fatto per conto proprio, sia nell’organizzazione che nella ricerca di finanziamenti: una modalità che ha ridotto l’efficacia delle attività di promozione”.

La promozione coordinata è il terzo dei quattro punti fissati dal presidente Carmazzi in sede di insediamento, da realizzare entro un semestre. In precedenza erano state approvate le linee guida per favorire progetti di ricerca (tra cui uno studio per capire le esigenze logistiche nel settore) e per velocizzare l’utilizzo di energie alternative per il riscaldamento delle serre.

Risparmio sui costi e innovazione sono presupposti essenziali per la sopravvivenza e lo sviluppo del floricolo toscano. Ora si è aggiunto un altro elemento fondamentale, la promozione.

Il piano 2012 approvato prevede quattro fiere, sei eventi, tre workshop, una missione in Russia a settembre e ben10 attività sul territorio: dal Floraviva a Pescia al Verdemura a Lucca. Tutte iniziative, ed è questa la novità, realizzate sotto il logo del Distretto.

Questi appuntamenti sono la parte più esplicita del piano, ma la base perché le iniziative siano efficaci sta a monte, con la condivisione da parte di tutti i soggetti coinvolti (aziende, organizzazioni agricole ed enti pubblici) dell’essenza di due concetti: marketing e distretto.

Il marketing e la comunicazione, si legge nel documento, dovrebbero essere parte integrante e basilare per commercializzare un prodotto, prima ancora di programmare la produzione. Non è semplice e serve tempo prima che questo ribaltamento di prospettiva venga introitato da tutte le aziende, ma le fondamenta sono state poste.

Distretto. In tutte le definizioni di distretto produttivo è presente l’elemento fiduciario tra gli attori del territorio. Componente essenziale che favorisce la riproduzione di competenze e tradizioni che permettono di godere di una immagine di affidabilità e ottenere vantaggi economici.

Un elemento che finora è mancato, causando uno stallo. Il cui emblema è l’impasse sulla gestione dei due mercati di fiori di Pescia e Viareggio. Pure questo punto potrebbe essere sbrogliato a breve.

“Se sbrogliamo anche l’intricato nodo della gestione dei mercati, avremo posto le basi teoriche per dare futuro al Distretto floricolo – spiega il presidente Marco Carmazzi – se ciò non avvenisse, fedele alla promessa fatta a novembre, toglierò il disturbo.

“Sono convinto delle potenzialità del Distretto, ma occorre evitare di far girare a vuoto una macchina resa sterile da infinite discussioni.”

“Il lavoro condotto da questo comitato e dal presidente Carmazzi in primis è stato lodevole – commenta Francesco Sossi, direttore di Coldiretti Pistoia e componente del Comitato del Distretto – l’appoggio di Coldiretti, come componente del comitato del Distretto, al suo operato è totale.

“I presupposti perché ‘fiorisca’ un reale spirito collaborativo ci sono. Ma concordiamo con la visione del presidente: non ci piace il tirare a campare.”

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ultimo aggiornamento: 26-04-2012


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