SERAVEZZA. “Nella presentazione del bilancio di previsione 2012, il sindaco di Seravezza si chiama palesemente fuori dai tentativi europei e nazionali di promuovere una finanza locale virtuosa.” A scriverlo è Piercarlo Dal Torrione del coordinamento provinciale di Futuro e Libertà.

“Per giustificarsi di aver aumentato, in detto bilancio, tutte le tasse ed i balzelli che ha potuto, dice che l’amministrazione comunale è stata ‘costretta’ ad usare gli strumenti impositivi messi a disposizione dal Governo, e chiama in causa solo le ultime 4 leggi finanziarie nazionali.

“In questo modo, seppellisce gli intenti benefici del Patto di stabilità, entrato in vigore non con le ultime finanziarie, ma molto prima, sulla scorta della normativa europea.

“Lo scopo ultimo del Patto europeo di stabilità e crescita, infatti, è quello di coinvolgere le amministrazioni locali negli obiettivi dei conti pubblici nazionali, fissati in sede europea per i Governi. Tale tentativo, nei principi ispiratori, passa soprattutto da una ristrutturazione della spesa pubblica locale, più che dall’indiscriminato aumento delle tasse.

“Ma ciò richiede uno sforzo di analisi e, diremmo, di creatività, che la giunta Neri non vuole, e forse non riesce a, mettere in campo.

“Non v’è traccia di tale sforzo nel bilancio 2012, nel quale, ad esempio, viene sbandierata come grande conquista sociale un’esenzione della portata di 195mila euro di fronte ad un bilancio di più di 20 milioni.

“Lacrime di facciata, che nascondono malamente il volto di una giunta incapace di sostanziali provvedimenti di aiuto ai cittadini, guidata da un capo che accusa gli oppositori di ‘discutere sul nulla’ e chiama ‘stupide e demenziali’ le questioni che nascono dal lavoro dei gruppi e delle associazioni sul territorio.

“E gli assessori fanno la loro parte, basta vedere la recente, triste vicenda, che ha visto impegnato Riccardo Biagi a giustificare il proprio operato nei confronti dei commercianti del CCN di Querceta.

“L’assessore, fatto il minimo indispensabile per essere, come diceva Totò, ‘a posto coi sindacati’, crede di aver dato un fondamentale aiuto al comparto, e confessa candidamente di non aver dato altro seguito alla cosa – ancora una volta è la dedizione e la creatività che mancano, e purtroppo mancheranno ancora per quattro lunghi anni.”

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