VIAREGGIO. Comuni toscani (ma si potrebbe dire di tutta Italia) alla canna del gas? L’immagine è forte, ma potrebbe essere autorizzata se non interverranno correzioni, da parte del governo, nella politica della fiscalità municipale. “Non è un modo di dire. In questi giorni – spiega il sindaco Luca Lunardini in qualità di vice presidente regionale dell’Anci – l’associazione dei Comuni ha elaborato una previsione di quelli che saranno i ritocchi al Fondo perequativo per i Comuni. Si tratta delle cifre che lo Stato mette in bilancio a titolo di concorso per il funzionamento degli enti locali. Il quadro per la Toscana è assai serio, perché il taglio previsto è complessivamente del 50 per cento. Se scendiamo nel dettaglio versiliese la situazione è addirittura tragica. Per Viareggio il contributo del Fondo è praticamente azzerato, passando  dai 15,8 milioni del 2011 a meno di settemila euro del 2012, dove i 7000 rimasti suonano come una ridicola beffa! Pur essendo noto come dei 15 milioni tolti a Viareggio fosse previsto un recupero di 8 milioni equivalenti al ripristino della vecchia ICI, resterebbe una folle sforbiciata di 7 milioni. Tagli del cento per cento sono previsti anche a Camaiore (da 5 milioni a zero), Forte dei Marmi (da 2,3 milioni a zero), Pietrasanta (da 4,4 milioni a zero). Più fortunati, si fa per dire, Massarosa che passa da 4,4 milioni a meno di 2 milioni e Seravezza (da 2,3 milioni a 1,4)”.

“Mi rifiuto di pensare – precisa Lunardini – che queste cifre siano da interpretare come una ‘perdita secca’ e non discutibile, altrimenti, come è stato detto, i Comuni dovrebbero chiudere bottega. Ma è certo che si è accesa una lampada d’allarme, con luce rossa molto intensa, perché il sospetto è che si voglia spingere i Comuni a trasformarsi in ‘gabellieri’ per ripianare i tagli al Fondo perequativo. Per essere esplicito: è impensabile che Viareggio possa recuperare i milioni perduti, attraverso la fiscalità locale, perché questo sarebbe evidentemente insostenibile”.

La preoccupazione è diffusa tra tutti i Comuni d’Italia e per questo l’Anci “pretende dal governo – ha detto il segretario generale dell’Anci Toscana, Alessandro Pesci – assoluta trasparenza nei conti ed effettivo rispetto del principio dell’invarianza finanziaria”. Di queste cose si parlerà l’8 maggio in una riunione del Comitato direttivo dell’Anci Toscana a Firenze.

“Interverrò decisamente per sostenere le ragioni della Versilia”, anticipa Lunardini, che aggiunge: “Trovo inaccettabili le prediche del ministro Cancellieri di fronte alle legittime proteste dei Comuni. I sindaci sono in prima linea, a contatto con i cittadini e conoscono bene le difficoltà della gente alle prese con una pressione fiscale tra le più alte d’Europa. L’attuale, complicato e indeterminato regime dell’Imu mi appare in realtà una patrimoniale mimetizzata che non si ha il coraggio di definire tale. Il governo tende inoltre a scaricarne la responsabilità sugli amministratori locali”.

Per Lunardini l’obiettivo deve essere un difficile equilibrio fra rigore contabile ed equità: “Occorre certezza dei flussi finanziari, adeguate risorse per i Comuni e mano più leggera sui contribuenti. Lo Stato non può trasformare tutti i sindaci in esattori né attingere alle risorse della fiscalità locale per ripianare i conti dell’Italia”.

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ultimo aggiornamento: 05-05-2012


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