VIAREGGIO. Quando l’agognata vacanza diventa l’occasione per scrivere un bel romanzo. E’ il caso de “L’isola”, opera prima di Mario Urbano, viareggino, classe 1958, medico di famiglia che “folgorato” dai paesaggi, dalla storia e dalle leggende che avvolgono le Isole Canarie vi ha ambientato una storia sospesa tra mitologia, avventura e thriller. E’ nato così, circa sei-sette mesi fa, “L’Isola”, un vero building romance, in cui l’eroe, impegnato nella ricerca dell’oggetto desiderato, compie un cammino di conoscenza e formazione. Il “Conosci te stesso”, che troneggia in quarta di copertina, è infatti il monito, o meglio l’imperativo, che attraversa le quasi trecento pagine del libro, ovvero il suggerimento ad interrompere ogni tanto la quotidianità e fermarsi a riflettere per cercare di conoscere quei lati di noi stessi che troppo spesso restano impigliati nelle maglie serrate del vivere quotidiano. Non solo: la ricerca che guida l’avventura della protagonista ha un obiettivo, trovare la pietra dell’immortalità, che non è altro che la ricerca di valori nella professione e nella vita di tutti i giorni. Ed è questo il senso sotteso al libro di Urbano, che verrà presentato sabato 26 maggio alle ore 17,30 alla Croce Verde (sala Barsanti) in un incontro condotto da Stefano Pasquinucci. Una scommessa per Urbano, non totalmente nuovo alla scrittura – ha iniziato a scrivere poesie dai tempi della terza media – ma neofito sul fronte del confronto diretto con il pubblico. Sabato il “battesimo” e tra le “prime cose belle” anche la partecipazione al Premio letterario Massarosa, riservato alle opere prime.

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