VIAREGGIO. Se l’è goduta fino ad un certo punto la salvezza, la terza consecutiva ai play out, il presidente del Viareggio, Stefano Dinelli.

Era teso fin dall’inizio della partita, tanto che è stato a seguire il riscaldamento della squadra, fino a quando gli ispettori della Lega e della Procura non lo hanno fatto accomodare in tribuna insieme agli altri che erano in campo.

Per la verità ci è sembrato eccessivo anche l’atteggiamento di alcuni degli steward che hanno fatto allontanare dal tartan dello stadio un disabile in carrozzina e un invalido che di solito sono sempre vicini alle panchine.

Il dopo partita è stato caratterizzato da alcuni momenti di eccessivo nervosismo, inconsueti per festeggiare la salvezza di una squadra, che l’ha meritata sul campo e che l’avrebbe ancora più meritata evitando di disputare i play-out.

“Non mi hanno consentito di andare nello spogliatoio a festeggiare con la squadra – dice il presidente Dinelli – mi pare davvero una fatto inusuale, succedono solo a Viareggio queste cose”.

Ma il numero uno bianconero, e alcuni tifosi e genitori di giocatori che sono venuti da lontano per assistere alla partita sono stati allontanati, dagli addetti alla sicurezza e dalla forze dell’ordine dal recinto all’interno dello stadio, perché doveva essere chiuso l’impianto.

Ed anche in questo caso ci sono stati alcuni momenti tesi con qualche parola di troppo e con Dinelli ancora, genitori e tifosi che non hanno compreso questa decisione giudicata fuori luogo, visto che volevano rimanere lì per festeggiare i giocatori che stavano uscendo”.

Per quanto riguarda il futuro e in particolare di una eventuale conferma dell’allenatore, il presidente non ha voluto dire nulla:  “Quello che posso affermare è che è stata una salvezza meritata e che il mister insieme ai ragazzi e allo staff hanno effettuato un lavoro eccezionale. Godiamoci per adesso questo momento, poi il primo pensiero se devo essere sincero è per la fidejussione che è necessaria per poterci iscrivere al campionato. I tempi sono cambiati ed anche con le banche non è più come prima. La situazione si è fatta delicata, quindi anche in questo caso occorrono certezze, non discorsi. Senza la fidejussione tutte le altre questioni, compresa quella dell’allenatore passano in secondo piano. Affronteremo comunque anche questo argomento nei tempi dovuti”.

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ultimo aggiornamento: 28-05-2012


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