MASSAROSA: Il comune di Massarosa ed Ersu s.p.a., dopo anni di vertenze e battaglie giudiziarie, sono giunti alla definizione dei due vecchi contenziosi che li vedevano contrapposti tra loro per la richiesta di pagamento di ingenti somme, avanzata anni fa dall’azienda.

“I contenziosi – spiega l’assessore alle società partecipate e all’ambiente Damasco Rosi – erano scaturiti da due decreti ingiuntivi inviati alla precedente amministrazione negli anni 2007-2008, con i quali Ersu s.p.a. ingiungeva al Comune il pagamento rispettivamente della somme di  2.524.404 euro e di 249.189 euro”.

 Questi importi traevano origine da richieste di crediti avanzate dalla stessa società di gestione dei rifiuti a vario titolo, come lo smaltimento dei rifiuti provenienti dalle piazzole ecologiche del Comune di Massarosa, l’acquisto delle biomasse e lo smaltimento del CDR (combustibile da rifiuto) relativamente al periodo di gestione sperimentale di Falascaia (anni 2002-2003), servizi di derattizzazione e disinfestazione, conguagli tariffari ivi compresi quelli per l’adeguamento del costo del personale, importi per ammortamento mezzi, somme anticipate per conto del comune per il recupero del mutuo erogato per l’impianto di smaltimento rifiuti, interessi di mora ed altro ancora.

Il comune di Massarosa si era opposto dando origine a due diverse cause di merito pendenti presso il Tribunale di Lucca – Sezione distaccata di Viareggio.

“In merito al primo dei due contenziosi, ovvero quello relativo all’importo di 2.524.404, il giudice ha concedesso inoltre la provvisoria esecuzione in virtù della quale il Comune di Massarosa veniva chiamato a pagare immediatamente ad Ersu s.p.a., già allora, la somma di 1.200.000 euro, rimanendo aperta la partita sul residuo”.

(foto Pomella)
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“Le vertenze si sono trascinate fino ad oggi – prosegue Damasco Rosi – ed hanno visto la nostra amministrazione tenacemente impegnata, insieme ad Ersu, per cercare di risolvere prima possibile e nel migliore dei modi questa problematica dalla rilevanza economica gigantesca che avrebbe potuto pesare ulteriormente ed in maniera negativa, tenendo conto anche delle spese legali che con il passare del tempo ed il perdurare delle cause sarebbero salite vertiginosamente con ripercussioni, anche in questo caso, sulle casse comunali.

“Questa ingarbugliata vicenda, se non risolta – sottolinea Rosi – avrebbe potuto gravare finanziariamente da ogni punto di vista e comunque, poiché essendo Ersu s.p.a. una nostra società partecipata, il comune di Massarosa, o come ente singolo o come socio dell’azienda, sarebbe stato in ogni modo chiamato a rendere conto delle somme oggetto delle richieste e della cause. Queste somme, infatti, essendo state a quel tempo inserite nelle voci del bilancio di Ersu s.p.a. come crediti in contenzioso ma esigibili, avrebbero dovuto essere pagate in ogni caso dal comune di Massarosa”.

“Andare avanti con il contenzioso, quindi, stando così le cose, non aveva alcun senso, poiché da una parte non avrebbe tolto l’obbligo di pagamento da parte del comune di Massarosa e dall’altra avrebbe continuato a produrre soltanto un aggravio di spese legali. Si è giunti così una volta per tutte a definire le vertenze con un atto di transazione, con il quale il comune di Massarosa si impegna a pagare ad Ersu s.p.a., a fronte di tutte le somme

(foto Pomella)
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residue, l’importo di 537.690 euro che verrà corrisposto, senza interessi, in dieci rate annuali da € 53.769,00 ciascuna. Grazie a questo accordo il giudice ha potuto così dichiarare all’udienza del 29 maggio scorso l’estinzione dei procedimenti”

“Siamo soddisfatti per essere riusciti ,anche in questo caso e con grande senso di responsabilità, a porre rimedio ad una situazione spiacevole ereditata dalla precedente amministrazione- dichiara il sindaco Franco Mungai- lavorando affinché la problematica creata non pesasse oltremodo sui cittadini di Massarosa. Così facendo abbiamo evitato di caricare il bilancio comunale di ulteriori pesi e ciò ci consente di liberare risorse da impiegare in altri servizi, risorse che altrimenti sarebbero state definitivamente perse”.

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ultimo aggiornamento: 15-06-2012


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