VIAREGGIO. Dal 24 agosto entra in vigore il fermo pesca che vieta ai pescherecci viareggini, per 40 giorni consecutivi, di uscire in mare. Stop ai pescherecci, stop anche al pescato fresco doc sulle nostre tavole con il rischio, evidentemente non troppo lontano, di un aumento di pesce importato da chissà quali mari o in alternativa, congelato.

Lo scorso anno il blocco alla pesca era iniziato il 24 settembre. Quest’anno, invece, il Governo punta ad anticipare di un mese il fermo, “senza però aver fatto i conti con i pescherecci e con una crisi che non ha risparmiato nemmeno loro, vedi il caro gasolio e la pesca con maglie larghe, tanto per citare due dei più clamorosi punti critici del settore”, scrive Coldiretti in un comunicato.

La proposta, avanzata dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e della Pesca non piace ai capitani viareggini che hanno già provveduto ad inviare due proposte alternative ad un fermo che, se confermato, “penalizza il nostro lavoro in un periodo, quello estivo, fondamentale per le nostre attività.

“Noi siamo di servizio anche all’indotto turistico”, spiega Roberto Olivieri, capitano e portavoce di Impresa Pesca Coldiretti. “Il nostro pesce finisce nei ristoranti, negli alberghi, e sulle tavole dei turisti che scelgono la nostra costa. Il nostro futuro, da sempre, dipende da questi mesi.”

Impresa Pesca è favorevole al fermo pesca per favorire il ripopolamento delle specie ittiche ma non nel bel mezzo della bella stagione “Non siamo contrari al fermo pesca, è un momento importante per la continuità del nostro lavoro e del nostro settore”, spiega i motivi della protesta Oliviero. “Bloccare tutto per 40 giorni, tuttavia, nel bel mezzo dell’estate, quando da queste settimane dipende la nostra sopravvivenza è sinceramente allarmante.”

Due le contro-proposte di Impresa Pesca già inviate al Ministero che saranno illustrate in queste ore: fermo pesca dal 21 settembre al 4 novembre senza interruzione, oppure dal 1 ottobre al 4 novembre con 30 giorni consecutivi a cui andranno ad aggiungersi i 10 venerdì successivi. Anche in questo caso i giorni saranno 40.

“A noi vanno bene queste soluzioni: tutti i capitani – siamo in 40 – sono d’accordo. Toglierci 40 giorni di lavoro nel mese più importante è come impedire ai bagnini di uscire in mare in estate. Perché non mettono il fermo pesca a gennaio e febbraio?”.

Un’azione, quella di Impresa Pesca Coldiretti, che punta ora ad aprire una discussione in seno al Governo per confermare il fermo pesca della passata stagione. “Fermare le imprese ora, in particolare quest’anno, significa avvicinare le imprese verso il baratro”, conclude Francesco Ciarrocchi, direttore provinciale Coldiretti. “La nostra azione punta a proteggere e valorizzare il pescato dei nostri mari. Siamo i primi a volere, e a pretendere, che la natura faccia il suo corso.

“Il ripopolamento è un momento fondamentale per le imprese che sono ben coscienti della sua importanza. Ma fermare i pescherecci nel cuore dell’estate avrà effetti devastanti sull’economia del mare viareggina.”

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ultimo aggiornamento: 21-06-2012


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