LUCCA. Una lettera indirizzata ai sindaci dei Comuni della Versilia sul tema dei rifiuti e, in particolare, sulla definizione della tariffa per i servizi ed il rapporto tra i Comuni stessi e il Piano interprovinciale dei rifiuti: è quella che scrivono i partiti del centrosinistra – la Federazione della Sinistra, l’Italia dei Valori, il Partito Democratico e Sinistra Ecologia e Libertà.

“Vi riassumiamo con la presente alcune criticità emerse durante l’incontro tra le forze di centrosinistra con la partecipazione dei rappresentanti dei Comitati dei Cittadini svoltosi sabato 30 giugno presso la sede del Partito Democratico”, scrivono i partiti in una nota. “I problemi emersi riguardano la definizione della tariffa per i servizi da affidare a VERA e il rapporto tra Comuni della Versilia e Piano interprovinciale dei rifiuti.

“Per quanto riguarda la definizione della tariffa i principali problemi riscontrati sono:

– La differenza di circa 19 €/ton tra la tariffa definita da CAV nell’aprile scorso (119 euro a tonnellata circa) e quella pretesa da VERA (138 euro a tonnellata circa), sebbene la prima incorporasse l’ammortamento di Pioppogatto (2 milioni di euro), gli oneri finanziari (50mila euro?) e il pagamento delle royalties (900mila euro).
– Costi di smaltimento e trasporto più onerosi, a parità di quantitativi trattati, nell’ipotesi VERA rispetto a quella CAV: + 1 milione e 300mila euro.
– Mancato dettaglio delle voci di costo riportate all’interno della tariffa VERA.

“Poiché i servizi ipotizzati nella formulazione delle due tariffe sono assolutamente confrontabili, è evidente dall’imputazione di cui al punto B) del documento VERA che il personale coinvolto nella gestione dei servizi a Pioppogatto è superiore rispetto a quello ipotizzato ad aprile nella tariffa del CAV.

“È comunque corretto che gli oneri finanziari e i costi di ammortamento, inseriti nell’ipotesi tariffaria di Vera in una voce pari a 990mila euro, siano tenuti fuori dalla formulazione della tariffa perchè il nuovo gestore VERA non ha nessun titolo alla loro riscossione. Il pagamento della quota residua dell’impianto di Pioppogatto è un problema che riguarda esclusivamente i Comuni proprietari nei confronti di VEOLIA in un’ottica di contenzioso e di risarcimento del danno subito.

“Evidenziate queste problematiche, si invita il CAV ad accettare la tariffa che verrà proposta solo in presenza di un piano finanziario che espliciti chiaramente l’adeguamento della prima ipotesi tariffaria avanzata da VERA a quanto contenuto nel capitolato tecnico predisposto dal prof. Favoino ed allegato al documento di affidamento.

“È inutile dire che il livello e la qualità delle lavorazioni richieste nel capitolato e l’ipotesi di partenza del CAV lasciano ipotizzare una sostanziosa riduzione della tariffa precedentemente formulata.

“Ci sembra comunque fondamentale che, dopo anni di tariffe più o meno mal formulate, le forze politiche siano in grado di presentare ai cittadini una tariffa da cui si possa chiaramente evincere chi viene pagato e per fare che cosa.

“Per quanto riguarda invece il problema del Piano interprovinciale rifiuti si segnalano le seguenti criticità:

– Il piano interprovinciale si basa sulla legge regionale LR 25/98, la quale non è aggiornata alle normative comunitarie e al DLgs 152/06 e successive modificazioni.
– Le normative nazionali e comunitarie in tema di trattamento dei rifiuti non possono essere disattese.
– Gli obblighi di legge impongono, pena sanzioni per i Comuni inadempienti, il raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata pari al 65% entro la fine del 2012.
– Sussistono aspetti di controversia giuridica sulle attribuzioni dell’ATO rispetto alle prerogative dei comuni di stabilire proprie linee di gestione dei rifiuti.
– La bozza di piano interprovinciale non tiene conto della decrescita della assodata produzione dei rifiuti a livello locale, nazionale e comunitario.
– La bozza, inoltre, non fa menzione di come intende attuare le strategie di prevenzione per la riduzione dei rifiuti che sono prioritarie nella legislazione europea.

“Se il Piano interprovinciale dovesse conservare le attuali previsioni che richiedono, fra l’altro, il mantenimento della produzione di CDR a Pioppogatto fino a tutto il 2014, esse prefigurerebbero scenari fortemente penalizzanti non solo a livello versiliese, bensì inaccettabilmente, per tutto il territorio d’ATO.

“Ciò premesso, chiediamo quindi di valutare quanto segnalato affinché si giunga, nel più breve tempo possibile, ad una modifica del Piano stesso nel quale si confermi, fin da subito, il processo di riconversione dell’impianto di Pioppogatto: in primo luogo come centro di trattamento obbligatorio della frazione organica e, a breve termine, come impianto strategico di recupero dei materiali da rifiuto indifferenziato.”

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