MARINA DI PIETRASANTA. È allarme siccità in alcune zone collinari e montane alimentate da sorgenti e servite da Gaia SpA, Gestore del servizio idrico per le province di Lucca, Massa Carrara e Pistoia.

Torna la calura dei mesi estivi, che quest’anno ha fatto registrate temperature particolarmente elevate fino a 40 gradi già nel mese di giugno, e le piogge iniziano a scarseggiare. Gaia, che costantemente monitora l’andamento dell’approvvigionamento idrico nei diversi punti del territorio, lancia un serio avvertimento per una situazione che potrebbe rivelarsi a rischio, specie in previsione dei flussi migratori turistici stagionali che graveranno sui piccoli impianti acquedottistici delle frazioni.

Ma cosa si può fare per prevenire e limitare i disagi? Intanto mettere al bando gli sprechi. L’attuale Regolamento del Servizio Idrico Integrato, approvato dall’Autorità di Ambito n. 1 Toscana Nord (oggi Autorità Idrica Toscana), prevede esplicitamente che è possibile utilizzare l’acqua del pubblico acquedotto solo per l’alimentazione, per i servizi igienici e per gli altri impieghi di natura domestica effettuati all’interno delle unità abitative e delle loro pertinenze.

Niente acqua potabile per innaffiare i giardini, dunque, né per lavare automobili, né per riempire piscine. Sono tutti comportamenti virtuosi da osservare in qualsiasi momento dell’anno, e che in questo periodo diventano davvero fondamentali.

Il rischio è quello di incorrere in pesanti sanzioni: Il Regolamento dell’ATO 1 prevede che in caso di inosservanza delle disposizioni, Gaia SpA provveda ad addebitare 250 euro, nel caso di accertati usi impropri, 500 euro, nel caso di accertati prelievi abusivi, 350 euro, nel caso di accertata manomissione degli impianti del gestore, fino alla disattivazione dell’erogazione, senza obbligo di preavviso alcuno.

I comuni, in cui Gaia SpA gestisce il Servizio Idrico Integrato, provvederanno ad emettere apposita ordinanza sindacale e vigileranno con i propri corpi di Polizia Municipale, insieme ai dipendenti della società, affinchè vengano soppressi abusi di singoli che avrebbero come conseguenza un disservizio su una larga fascia di popolazione.

Pertanto Gaia invita tutti i suoi utenti a leggere con attenzione il seguente vademecum e di attenersi con scrupolo a quanto prescritto:

È rigorosamente vietato l’uso dell’acqua del pubblico acquedotto per usi impropri e sono vietati i prelievi abusivi, ed in particolare:

a.  prelevare acqua dalle fontane pubbliche per usi diversi dall’alimentazione, dai servizi igienici e dagli altri impieghi ordinari domestici e, comunque, applicando alle bocche delle fontane tubi di gomma o d’altro materiale equivalente, allo scopo di convogliare acqua;

b.  prelevare acqua dalla bocche d’innaffiamento stradale e dei pubblici giardini, nonché di lavaggio delle fognature, se non da persone a ciò autorizzate e per gli usi cui tali prese sono destinate;

c.  prelevare acqua dagli idranti antincendio installati nelle strade se non per spegnimento di incendi.

GAIA avvisa che i casi di cui sopra costituiscono violazione del Codice Penale e potranno essere denunciati alle Autorità competenti.

Ai sensi degli artt.7, 8, 9 e 15 del D.P.G.R. n. 29/R, inoltre:

–  È vietato l’utilizzo di acqua proveniente da pubblico acquedotto per scopi irrigui connessi con attività produttiva;

–  È vietato alimentare con acqua proveniente da pubblico acquedotto gli impianti di irrigazione a servizio di superfici di orti e giardini privati o pubblici;

–  È fatto divieto di utilizzare acqua proveniente dal pubblico acquedotto per innaffiare ed irrigare superfici adibite ad attività sportive, sia pubbliche che private;

–   È vietato l’utilizzo della risorsa idrica proveniente da pubblico acquedotto per l’alimentazione di impianti di climatizzazione, e in genere di qualsiasi altro tipo di impianto, se tale risorsa viene utilizzata come elemento scambiatore di calore in ciclo aperto, fatti salvi i casi in cui sia effettuato il riuso;

–   È vietato l’uso dell’acqua proveniente da pubblico acquedotto per il riempimento delle piscine private, fatte salve quelle di proprietà pubblica o privata destinate ad un’Utenza pubblica, quali piscine pubbliche o ad uso collettivo inserite in strutture adibite ad attività turistico-alberghiere o agrituristiche o ricettive;

–   È fatto comunque obbligo di concordare modalità e tempi di riempimento con il soggetto Gestore del Servizio Idrico Integrato;

  È vietato l’uso dell’acqua proveniente da pubblico acquedotto per il lavaggio di automezzi;

–  È vietato l’utilizzo della risorsa idrica proveniente da pubblico acquedotto per le operazioni di pulizia e lavaggio delle fosse biologiche;

–   È assolutamente vietata a chiunque la manovra delle saracinesche installate sulla rete degli acquedotti e sulle fontane pubbliche o presso pubblici lavatoi o abbeveratoi

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