VIAREGGIO. Esprime preoccupazione Avenante Ricchi, presidente provinciale e vicepresidente regionale di Figisc Confcommercio, la Federazione italiana gestori impianti stradali carburante, nel commentare l’attuale situazione in cui versa il settore. “Le vendite sono diminuite e di conseguenza i guadagni”, afferma Ricchi. “Ma la crisi che ci colpisce non deriva soltanto da questo: le compagnie petrolifere riducono il nostro margine e poi praticano maxi sconti nei fine settimana, costringendo così noi gestori a restare sugli impianti, rinunciando ad un giorno di festa e vedendosi ancora più esposti a rapine.

“Al che, mi sorgono spontanee un paio domande che vorrei rivolgere ai petrolieri: siamo o non siamo gestori? Siamo imprenditori senza impresa o soltanto entità senza capo né coda? Gradirei tanto saperlo.

“Tutto è cominciato con il ‘Fai da te’, con il quale ci sono stati rosicchiati due centesimi per litro di guadagno. Poi è arrivato l’Iper Self, e con esso altri 2 centesimi in meno per litro di guadagno. A queste condizioni, che ci stiamo a fare?

“Quando acquistiamo il carburante dobbiamo pagarlo subito alla consegna, e le problematiche sono tutte a carico nostro. Se il gestore di un impianto si occupa solo della vendita di carburante, come può andare avanti in questo modo?”.

Ricchi lancia una proposta: “Sediamoci a un tavolo e vediamo di risolvere il problema sul lungo periodo. La liberalizzazione delle licenze produrrà una moltiplicazione delle aperture, e noi che siamo legati alle compagnie petrolifere con mani e piedi che cosa dobbiamo fare? Subire passivamente senza neanche opporci? Ma che imprenditori siamo? Anche noi abbiamo diritto a un adeguamento del margine di guadagno.

“Su queste basi il nostro futuro è gravemente a rischio. La gente viene da noi e ci chiede di poter cambiare i soldi, per metterli poi nel self. Dove è finita la nostra esperienza e il nostro valore aggiunto, quello che ci vedeva accogliere il cliente con un sorriso e, oltre a rifornirlo di benzina, pulirgli il parabrezza dell’auto? Ed è normale che lo stesso prodotto sia messo in vendita nello stesso impianto con tre modalità di prezzo distinte fra loro?”

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