foto pomella CAMAIORE. “È la disperazione di chi ha perso il potere assoluto a far dire certe cose; il potere di chi, per anni, era abituato a telecomandare l’allora maggioranza del Consiglio Comunale”. Lo scrive il sindaco di Camaiore Alessandro Del Dotto, in replica alle parole di Alberto Matteucci.
“Il sindaco della Nuova Stagione rispetta il consiglio, i consiglieri e le loro prerogative, lasciando libera la discussione. Capisco che questo infastidisca chi non è abituato alla cultura della civile e libera espressione, ma la città ci chiede di essere aperti e rispettosi dei luoghi del dibattito, accettandone le conclusioni.
“Stupisce questo continuo “additare”, quando il problema fondamentale nasce dal fatto che la norma prevede che all’opposizione vadano 2 rappresentanti e che in consiglio di opposizioni che ne sono ben 3, dovute alla evidente esplosione dei rapporti fra Matteucci e i suoi ex compagni di viaggio. Il problema nasce esattamente dalla frattura dell’opposizione in tre parti; sono certo, comunque, che il Presidente del Consiglio Comunale di Camaiore ascolterà le recriminazioni di Matteucci e, se le opposizioni troveranno un accordo sui loro due nominativi per ogni commissione, credo assolutamente che il Consiglio possa serenamente prendere atto del nuovo accordo tra opposizioni, che finora non sin sono mai parlate. Ma il problema non è certo della maggioranza di centrosinistra. Insomma, Matteucci addita casa altrui quando il problema è in casa propria.
“Se poi di premeditato ci fosse stato qualcosa – aggiunge il sindaco di Camaiore Del Dotto – credo che proprio Matteucci potrebbe illuminare i cittadini, dal momento che l’uscita dal Consiglio Comunale, tanto teatrale quanto predeterminata, è stata seguita (sotto gli occhi di tutti) da gesti di congratulazione reciproca fra i consiglieri di quella stessa opposizione. Qui prodest?
 “Mi chiedo: sarà mica che a questo signore interessano solo le poltrone? Se così non fosse stato, sarebbe potuto uscire dall’aula, per poi rientrare quando si parlava dei debiti fuori bilancio (spese legali sulla causa ex-Vegé: magari, qui, Matteucci e alcuni dei consiglieri di opposizione avrebbero potuto illuminarci su questa annosa vicenda…) e delle linee programmatiche del futuro della città.
Evidentemente, il futuro della città è interessato giusto il tempo della campagna elettorale e di sognare qualche poltrona in più”.
“Qui c’è da lavorare, signori – scrive il sindaco di Camaiore –  e per lavorare serve un Consiglio Comunale funzionante, che non può tollerare ostruzionismo nè restare vittima delle divisioni interne alle opposizioni. Il dibattito politico costruttivo sul futuro della città è un dovere; non è tollerabile il narcisismo politicodella vecchia politica autoreferenziale, fine a sè stesso, che non si confronta sui temi”.
“Detto questo, non intendo partecipare oltre a questo infantile gioco di dispetti e colpe (colpe non certo del centrosinistra). Matteucci rifletta. Il buonsenso (che sembra, per lui, un nemico) potrebbe aiutarlo a capire meglio e a trovare una soluzione condivisa con i suoi compagni di opposizione”.
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