VIAREGGIO. Erano circa le 22 di ieri sera quando da Milano un padre spaventato chiamava la sala operativa della Guardia Costiera di Viareggio. “Mio figlio di 11 anni è da una settimana in barca con amici, doveva rientrare oggi ma sono tre giorni che non lo sento”.

A queste parole gli uomini del Comandante Pasquale Vitiello sono subito passati in situazione di allerta. I telefoni cominciavano a squillare, per ricostruire l’intera vicenda, e per avere conferme del racconto del terrorizzato padre. Dapprima si ricostruiva la rotta ed i porti toccati dall’unità, ma tutto si fermava al pomeriggio del 5 luglio, data dell’ultimo contatto. Il genitore, infatti, raccontava di aver sentito il figlio pochi secondi e quest’ultimo che gli aveva detto di essere in Corsica senza specificare in quale porto.

Le ricerche iniziavano in tutto l’Alto Tirreno e Genova radio e Livorno radio martellavano l’etere chiamando la barca senza, purtroppo, ottenere alcuna risposta. Questa mattina poi la preoccupazione saliva ancora di più e genitori e parenti degli occupanti della barca, in tutto sei persone, due adulti e quattro ragazzi, chiamavano continuamente in Capitaneria di Porto per avere notizie. Dopo aver fatto anche una verifica alle ultime celle telefoniche che avevano “agganciato” i cellulari muti delle persone a bordo, la bella notizie.

Le autorità marittime francesi contattavano la Guardia Costiera italiana: “Abbiamo la barca, è nel porto di Saint Florent in Corsica”.

Dopo pochi minuti lo skipper dell’unità, un milanese di 48 anni spesso a Viareggio perché qui tiene la barca, contattava i familiari dicendo che stavano tutti bene e che non si erano fatti più sentire per problemi di carica ai telefonini. Comunicazione che veniva immediatamente verificata anche dagli uomini in divisa bianca di Viareggio.

Tutto è bene quel che finisce bene ma, ancora una volta, si ricorda di comunicare a casa, quando si va per mare, le tappe del viaggio e data ed orario di previsto rientro, mantenendo sempre a mente il numero blu 1530 per segnalare, come nel caso di oggi, ogni emergenza in mare.

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