CAMAIORE. Si compattano e si uniscono persino differenti comitati per scongiurare la chiusura dei piccoli uffici postali. Da Valpromaro alle Sei Miglia, da Gualdo e Pitoro, si alza un unica voce di protesta. Le manifestazioni e le mobilitazioni stanno per partire.

“Abbiamo appreso solo dalla stampa, dopo le diverse lettere inviate alla direzione provinciale e regionale di Poste Italiane – dice Iacopo Menchetti, presidente del comitato paesano di Valpromaro – della volontà di chiudere i piccoli uffici postali. Una scelta che non accettiamo in nessun modo”.

La chiusura riguarderebbe sia l’ufficio delle Poste a Valpromaro (paese a metà tra il Comune di Camaiore e quello di Massarosa, dove si servono anche gli utenti delle Sei Miglia, di Gualdo e Montigiano) sia l’ufficio (aperto tre giorni a settimana) di Pitoro. “Questo significa – spiega Menchetti – che l’ufficio delle poste più vicino per noi sarebbe quello di San Martino in Freddana. Un ufficio dove confluirebbero anche i cittadini privati delle poste nel Comune di Pescaglia: 3.000 utenti per soli due impiegati. Non è sostenibile”.

Il comitato di Valpromaro promette quindi battaglia. Manifestazioni, petizioni, sit-in: la forma della loro protesta deve ancora essere decisa. Lo sarà lunedì sera, in una riunione del paese a cui sono stati invitati anche rappresentanti sindacali e rappresentanti degli altri comitati di paese vicini coinvolti nella chiusura dell’ufficio postale.

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