VIAREGGIO. Quelle che erano state atte solo voci adesso diventano cosa concreta. Il viareggino Oreste Cinquini farà parte infatti dello staff di Fabio Capello che mercoledì firmerà il contratto che lo legherà per due anni alla Federcalcio russa in qualità di commissario tecnico della Nazionale. Cinquini ricoprirà il ruolo di direttore tecnico e dello staff faranno parte anche Italo Galbiati come allenatore in seconda di Capello, Franco Tancredi in qualità di preparatore dei portieri, Massimo Neri come preparatore atletico ed anche Christian Panucci.

Dal Venezia , neopromossa in Seconda Divisione, alla nazionale russa è un bel salto.
“Sono felice di questa opportunità che mi ha dato Fabio Capello: sono stato anche fortunato, in quanto il suo collaboratore più stretto è stato Franco Baldini, che adesso dopo l’esperienza con la nazionale inglese con Capello è tornato alla Roma. Mi si è così presentata questa grossa opportunità che non mi sono lasciato sfuggire.”

Sarà un’avventura molto impegnativa.
“Certamente anche perché dobbiamo centrare la qualificazione per i Campionati del Mondo del 2014 che si disputeranno in Brasile e se andasse bene sarebbe una grossa opportunità, visto che poi nel 2018 ci sono in Russia, quindi potremmo avere un’ulteriore chanche, però adesso pensiamo a questa qualificazione.”

Dove vivrete nel periodo in cui resterete in Russia?
“A Mosca dove c’è la sede della Federazione, avrò un ufficio comunicante con Capello, il lavoro non mancherà, perché dobbiamo selezionare una trentina di giocatori che faranno parte della rosa della Nazionale. Dovremo assistere a diverse gare, la prima è stata quella dello Zenit del mio amico Luciano Spalletti che ha vinto 2-0. Mi ha fatto piacere rivederlo, abbiamo lavorato assieme prima allo Spezia e poi lo portai a Viareggio, nel periodo in cui c’era Giorgio Mendella, e vincemmo il campionato.”

A proposito di Viareggio: porterai dentro di te i ricordi della tua città?
“Impossibile non farlo: appena posso torno sempre volentieri, come ho fatto negli anni in cui sono stato in giro per l’Italia. Ho giocato nella squadra della mia città come portiere, con allenatore Enzo Riccomini che poi ho ritrovato quando ero direttore sportivo.

“Da calciatore ho indossato la maglia anche del Forte dei Marmi, ma ho fatto senza dubbio meglio da dirigente che non da calciatore. Ho fatto parte anche della Nazionale Dilettanti, ho allenato il Camaiore, però è da direttore sportivo che mi sono ritagliato uno spazio nel calcio professionistico nazionale ed ora, con questa grossa opportunità in Russia, anche internazionale”.

Dallo Spezia alla nazionale russa: come direttore tecnico di strada nei hai compiuta…
“Ricordo volentieri, come detto, il periodo di Viareggio, così come quello di La Spezia. Poi c’è stata l’esperienza alla Fiorentina dove vincemmo la Coppa Italia e conservo sempre dentro di me con un certo orgoglio l’ingaggio di Rui Costa . Poi tre stagioni a Bologna dove ho lavorato con gli allenator, Carlo Mazzone, Sergio Buso e Francesco Guidolin, nella Lazio due stagioni con la conquista di un’altra Coppa Italia con Roberto Mancini in panchina, poi all’Udinese e al Parma. Infine a Cagliari: questa è stata forse l’avventura peggiore con l’interruzione del rapporto con Massimo Cellino.

“Dopo un periodo di inattività, nel 2008 arriva una chiamata dal Pisa in serie B e ritrovo l’allenatore Giampero Ventura che avevo avuto allo Spezia: il rapporto si interrompe, ma vengo poi richiamato dalla società. Dopo un periodo in cui nessuno si ricorda di me mi chiama l’Unione Venezia in serie D e con umiltà accetto: vinciamo il campionato approdiamo in Seconda Divisione ed è arrivata questa chiamata da Fabio Capello a cui non ho potuto rinunciare.

“A Venezia al mio posto ci è andato un altro viareggino, Andrea Gazzol: la nostra città, anche attraverso il calcio, cerca di farsi onore.”

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