(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

LIDO DI CAMAIORE. L’imu al 10,6 per mille per bagni e alberghi? “Troppo alta, così si ammazza il turismo”. È quanto affermano diversi gestori di stabilimenti balneari di Lido di Camaiore, alla luce delle aliquote Imu stabilite dall’amministrazione di Camaiore.

“L’impressione che abbiamo – dice Luca Petrucci, presidente dell’associazione balneari di Lido – è che si munga sempre la stessa mucca. Ma prima o poi la mucca muore, e il latte finisce per tutti”. Il periodo, per il turismo, non è certo dei più rosei, anche se Lido, rispetto ad altre località vicine, regge ancora abbastanza bene. “Troppo facile alzare le tasse ai bagni – dice Petrucci – visto che noi, da soli, garantiamo già oggi il 6% degli introiti di Tarsu per le casse del Comune”.

Petrucci è realista. “È ovvio – afferma il presidente dell’assobalneari – che non ci aspettavamo di pagare quanto un pensionato. Ma non troviamo giusta la scelta di imporci l’aliquota più alta, assieme agli hotel. Ci paragonano ad istituti bancari e all’Esselunga: ma noi abbiamo fatturati ben diversi”.

In concreto i rischi sono due. O i bagni aumentano i prezzi, cosa assai difficile da credere visto il periodo di crisi che passa anche il turismo. Oppure si taglia su personale e servizi. “Saremo costretti a prendere meno personale, e per meno ore”, conferma Piergiorgio Sbrana, titolare del bagno Imperiale. “La contraddizione – aggiunge Sbrana – è che con la Bolkestein ci dicono che i bagni non sono nostri, e che devono andare all’asta. Ma con l’Imu ci viene chiesto di pagare il massimo, come fossimo proprietari di seconde case. Il prossimo anno aumenta anche l’Iva al 23% – ricorda Sbrana – per non parlare dell’addizionale Irpef. Una tragedia”.

Molto critico anche Marco Daddio. Che oltre che essere titolare del bagno “Venezia” in passeggiata a Lido è anche consigliere comunale di minoranza a Camaiore. “Del Dotto – denuncia – in campagna elettorale ha preso il consenso dei bagni facendo grandi promesse. E la prima cosa che fa qual è? Alzare l’Imu al massimo. Questa è una scelta chiara: si vuole uccidere il turismo a Lido. Caleranno posti di lavoro, servizi, investimenti e di conseguenza presenze turistiche. In tempo di crisi l’economia insegna – conclude Daddio – che le tasse vanno abbassate, non alzate a questo livello”.

Sabato mattina, alle 10, l’amministrazione Del Dotto terrà una conferenza stampa aperta al pubblico per spiegare come e perché si è arrivati a questa politica fiscale.

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