LONDRA. Nicola Vizzoni è approdato alla finale in programma domenica sera (5 agosto) del lancio del martello, anche se la pioggia ha rischiato di compromettere l’esito felice del martellista versiliese che si era prefisso di centrare questo obiettivo, che ha raggiunto.

Nella sua prima batteria ha chiuso al nono posto con la misura di 74,79, raggiungendo la terza finale olimpica in carriera dopo quella di Sidney 2000, dove vinse la medaglia d’argento, e il decimo posto di Atene nel 2004.

Al primo ingresso in gabbia ha lanciato il martello a 74,79 metri, poi il secondo a 73,88 metri, mentre il terzo è finito a 74,12 metri. Per la qualificazione diretta servivano 78 metri, misura oltre la quale si sono spinti solo l’ungherese, campione europeo Krisztian Pars (79,37), il giapponese (iridato in carica) Koji Murofushi (78,48) e l’olimpionico sloveno Primoz Kozmus (78,12).

“Oggi non riuscivo ad accelerare e chiudere come si deve nel terzo giro – dice Vizzoni al termine della gara -. Sicuramente non valgo 74,79, è stata una stagione difficile fino ad oggi, prima un infortunio in inverno e dopo gli Europei con un problema ad una spalla che meno male non mi ha dato fastidio”.

Solo al termine del secondo gruppo Vizzoni ha potuto esultare per la conquista della finale, la pedana bagnata ha condizionato anche altri atleti, non solo il gigante di Marina di Pietrasanta. Il lancio di 74,79 metri è valso il decimo posto nel riepilogo totale e soprattutto la finale di domenica 5 alle 21,20.

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