FORTE DEI MARMI. Pubblichiamo la lettera che lo scrittore Fabio Genovesi, fortemarmino doc, ha scritto a difesa del collega e amico Edoardo Nesi, criticato da molti per non aver dimostrato amore verso Forte dei Marmi nel libro “Storie della mia gente” e, di conseguenza, non meritevole della cittadinanza onoraria che l’amministrazione comunale vorrebbe invece assegnarli.

“Edoardo Nesi non è un turista. Non è uno che ha incrociato Forte dei Marmi per un periodo più o meno breve della sua vita, associando al nostro paese il ricordo di un’estate lontana, o considerando il Forte come un giardino privato dove isolarsi e tenere a distanza le sue realtà e i suoi abitanti.

Edoardo Nesi ha trascorso al Forte – e continua a farlo – una parte sostanziosa della sua esistenza. Ogni estate, ma anche tutti i giorni dell’anno che riesce a liberare con qualche buona scusa, lo si può trovare in spiaggia o sul lungomare, per le vie del centro o a un tavolo della sua Capannina, innamorato non solo della spiaggia e del mare, ma anche degli aspetti più autentici del nostro paese e dei suoi abitanti.

Nesi è infatti profondo conoscitore dei nostri usi e del nostro dialetto, che ama ascoltare e parlare, e di cui ha offerto un’acuta e accurata descrizione nel suo romanzo d’esordio “Fughe da Fermo”.

Già da bambino e poi negli anni inquieti e sognanti dell’adolescenza, ogni estate ha per Edoardo i colori e i profumi di Forte dei Marmi. E quando gli impegni della vita lo tengono lontano, gli monta dentro uno struggimento se pensa a cosa sta succedendo nel frattempo in questo fazzoletto speciale di terra e mare.

Uno struggimento che racconta così bene nelle pagine di “Storia della mia gente”, il libro che gli ha fatto vincere il Premio Strega e che ha portato in tutta Europa e negli Stati Uniti la magia e l’incanto di Forte dei Marmi.

Nesi fa vivere sulla carta i nostri luoghi, le nostre stagioni, i vizi e le virtù, come un innamorato che racconta con trasporto, spesso ammirato, a volte amareggiato, ma sempre con una passione forte e possente che incanta il lettore.

Per lui Forte dei Marmi non è un parco giochi dell’infanzia, o una scenografia piena di lustrini da spolverare ogni tanto, ma materia viva e feconda che alimenta il suo talento, e che gli permette di partire da un Martini in Capannina e arrivare a raccontarci una vita intera, la nostra nazione, il senso tutto di una vita.

Aperto e generoso verso chi gli piace, ma spinoso e implacabile verso quello che non lo convince, diretto e fisico nell’affrontare la vita, ironico ai limiti del tagliente e insieme perdutamente innamorato delle persone e dei luoghi che sente suoi…tutte caratteristiche che sono sue e insieme tipiche della nostra gente, portate dal salmastro che ci scorre nelle vene, e che ci fa dire, con gioia e orgoglio, che Edoardo Nesi è – nel cuore e nell’anima – un vero fortemarmìno”.

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