VIAREGGIO. Con riferimento all’articolo apparso sulla stampa locale, relativo all’annuncio di una prossima sagra in Piazza Mazzini, con prodotti tipici e gruppi “folkloristici” provenienti dalla Sardegna e dall’Europa dell’Est, l’Ascom di Viareggio, attraverso il  suo direttore Francesco Lemmi espone la sua disapprovazione.

“Apprendiamo, preoccupati, dell’ennesima iniziativa che ci pare stile “biroldi e salsicce”, la quale dovrebbe aver luogo in uno degli ultimi weekend di questa già tormentata stagione, niente meno che in Piazza Mazzini.

Da parte dell’Amministrazione Comunale si assiste forse, una volta ancora, al solito errore del “facciamo qualcosa, qualunque cosa sia”, tra l’altro assumendo decisioni un attimo prima di lasciare il posto al commissario prefettizio, senza ponderare bene la portata delle proprie scelte.

A cosa servono le regole, se poi vengono ignorate? Lo scorso anno il Comune di Viareggio, in accordo con le Associazioni di Categoria, fece un bando per decidere quali fiere e mercati potevano tenersi, nel 2012, in alcune zone precise del territorio comunale.

Non solo Piazza Mazzini era, e ci risulta ancora essere, interdetta a questo genere di eventi, ma chi ha presentato le sue proposte ha dovuto seguire regole precise sui luoghi, tempi e modi di svolgimento delle iniziative, che in molti
casi sono state bocciate dalla stessa Amministrazione Comunale.

Adesso assistiamo all’ennesimo stupro del buon senso, ad una decisione insana che non è neppure l’unica degli ultimi giorni della Giunta Lunardini (vedasi l’autorizzazione data alla Festa della Birra: 15 giorni in pieno agosto).

Non comprendiamo l’uso della concertazione “a corrente alternata”, visto che per altre iniziative i  tavoli di confronto con Sindaco ed Assessori ci sono stati, ed hanno portato a buoni risultati.

Dalle parole dell’organizzatore , una società che alla Camera di Commercio non risulta neppure attiva, si apprende tra l’altro che “arriveranno dei gruppi”, che “ci saranno sfilate”, che “ogni gruppo allestirà stand con prodotti tipici”.

Se ormai anche questa frittata è fatta, ci chiediamo almeno quante sono queste persone, dove alloggeranno, dove sfileranno (nella speranza che non  siano chiuse le strade né impediti i parcheggi, né che sia messa a rischio la recente sistemazione della Passeggiata), quanti sono i gazebi previsti e cosa venderanno, se infine è prevista, e in che modo, la somministrazione di alimenti sul posto.

“Cui prodest?”, “a chi giova?”, si domandavano i latini… certamente non alla città, né al  commercio o al turismo, che sono già in crisi e non hanno certo bisogno di ulteriori mazzate, tanto  in termini economici quanto di immagine complessiva”.

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